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Noto: «I candidati non spostano voti»

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Ma lì il premio di maggioranza assegna cinque seggi e quello di minoranza quattro: la differenza è solo un +1». Direttore Noto, quindi quali sono le regioni dove la posta in palio è ancora alta? «Piemonte, Liguria, Lazio, Puglia, Calabria e Sardegna dove c'è un'importante differenza di assegnazione di seggi. Ma di queste solo Piemonte, Lazio e Puglia saranno veramente decisive. Qui c'è una vera battaglia all'ultimo voto. La differenza tra i due premi è di ben dodici posti (5 nel Lazio, 4 in Piemonte e 3 in Puglia, ndr)». In che senso? «Che il Pdl si giocherà la partita del Senato proprio lì». Ipotizziamo che vinca il Pdl in queste tre regioni. «Il Pdl avrà trenta senatori in più e potrà governare serenamente. Secondo la mia visione, quindi, le ipotesi che ha fatto anche Silvio Berlusconi sono corrette, non erano fantasiose». Ora ipotizziamo che vinca il Pd. «A questo punto la faccenda si fa più complicata, possiamo anche rischiare di ritrovarci un altro Senato con la maggioranza risicata». E le altre regioni? Risultati scontati? «Il Popolo delle libertà riconfermerà la sua vittoria in tutte quelle regioni che ha già. Il centrodestra ha la Lombardia, il Veneto, la Sicilia, la Campania». Aspetti, la Campania è sicura? «La distanza a favore del centrodestra ormai è significativa. Sì la Campania è sicura, e nelle regioni in bilico ha le carte in regola per vincere». Quindi cosa dovrebbe frenare la vittoria del Pdl? «Berlusconi ora ha questo problema: deve cercare di arginare l'erosione. Il Pdl ha ottenuto grande consenso durante questi due anni di governo del centrosinistra. Possiamo dire che è cento metri davanti al Partito democratico, ma deve fare in modo che il consenso più labile, quello più timido nell'elettorato, non torni dalla parte del centrosinistra». E manca un mese alle elezioni. «Un mese importante, Un mese che due anni fa portò a Forza Italia il 5 per cento in più delle preferenze. Vede, se alla Camera il risultato è scontato al Senato non è così. Come detto, se Veltroni vince in quelle tre regioni c'è il rischio di "rimpallare" Palazzo Madama. Fermiamoci un attimo e rivediamo i numeri di due anni fa: ricalcolando tutto con gli attuali schieramenti i dati dicono che per la corsa al Senato la distanza è minima». Ma quanto influiscono i nomi nelle liste? «Poco». Il caso Ciarrapico nel Pdl non è passato inosservato? «Secondo lei la prossima settimana si parlerà ancora di questo?» Probabilmente no, ma potrebbe scoppiare un altro caso. Poi i nomi dei vip, le segretarie, i portaborse. Insomma, qualche voto le liste e le polemiche lo sposteranno? «Le dico la verità. Secondo i nostri dati la grande maggioranza degli elettori non vota in relazione ai candidati in lista, ma solamente in relazione ai leader nazionali. La vicenda di Ciarrapico non influenzerà il voto». E questo centrodestra che si presenta con Pdl, Udc e La Destra cosa rischia nelle regioni in bilico? «Tra la divisione del centrodestra e quella del centrosinistra a perdere veramente voti è Walter Veltroni. La Sinistra Arcobaleno dà più fastidio al Partito democratico, di quanto Udc e Storace assieme possono darne al Popolo della libertà».

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