Casini e Pezzotta deludono anche «Famiglia Cristiana»
Il settimanale dei Paolini tira le orecchie all'Unione di Centro di Pier Ferdinando Casini e Savino Pezzotta, una formazione che bolla come un «assemblaggio di due simboli», e manda a dire che c'è delusione e che, dall'unica forza dichiaratamente cattolica, «ci aspettavamo di più». «Di fronte all'unica forza che afferma espressamente la sua ispirazione cristiana — attacca Famiglia Cristiana — ci saremmo aspettati qualcosa di diverso e più innovativo per allontanare il dubbio di una buona occasione (forse l'ultima?) sciupata malamente». Casini incassa con aplomb («Condivido il giudizio di Famiglia Cristiana»), ma chiede anche un po' di tempo per lui e per la Rosa Bianca. «È ovvio — dice — che un processo politico che si realizza in una settimana non può essere perfetto. Siamo consapevoli dei limiti di questo accordo, ma la risposta a Famiglia Cristiana arriverà con la costituente di centro che nascerà con le elezioni politiche». Insomma, serve tempo per rodare gli ingranaggi della nuova forza centrista che, per il momento, registra un po' di difficoltà anche nelle liste. Il giorno dopo la chiusura delle candidature, ieri è stata la giornata delle polemiche, con l'ex segretario del Ppi Gerardo Bianco che è restato fuori dal progetto insieme al presidente di Italia Popolare Alberto Monticone. Insieme hanno bollato come «mediocre» l'intesa dell'Udc con la Rosa Bianca, una forza nuova che poteva rappresentare la rinascita del popolarismo. E poi, c'è la rabbia degli esclusi. Il senatore uscente, Maurizio Eufemi, capogruppo centrista in commissione Finanze e tra i più attivi nella scorsa legislatura come durante le due Finanziarie del governo Prodi, ha chiesto che «Casini spieghi la ragione della mia esclusione dalle liste elettorali». Liste nelle quali «è prevalsa la logica di bottega» rispetto al lavoro sugli scranni parlamentari. Intanto, l'ex Dl Giuseppe Molinari ha ritirato la propria candidatura in Basilicata dopo essersi ritrovato al terzo e non al secondo posto in lista come gli era stato promesso. Una posizione che non gli garantirebbe un posto in Parlamento. E questo nonostante il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa lo abbia definito un «candidato di punta». Un'altra grana per la neonata Unione di Centro è poi rappresentata dal «nodo» delel candidature per il Campidoglio. In vista dell'election day, infatti, è improbabile che Udc e Rosa Bianca arrivino a presentarsi con una candidatura comune a Roma. Il candidato sindaco Udc Luciano Ciocchetti ha fatto sapere che, dopo un incontro, lunedì sera, le posizioni «restano distanti». Mentre la Rosa Bianca va all'attacco: la scelta di Ciocchetti è «irresponsabile» e dettata da «egoismo personalistico».