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E Walter sogna il partito in versione Grande Fratello

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Eh sì, perché dopo il diario di viaggio del regista Ettore Scola direttamente dal pullman di Veltroni, dopo il lungometraggio dell'ex Lothar di D'Alema Fabrizio Rondolino sugli operai della Thyssen (peraltro assai demitizzante rispetto alla visione della classe che certa sinistra vorrebbe ancora propinarci), dopo che anche il docu-film sui Dico va in tour pre-elettorale (con la benedizione del ministro Pollastrini e la testimonianza di Paola Binetti - hasta il ma anchismo, siempre), sono partiti al Teatro Pasquale De Angelis di Roma, nel Polo civico di via Ballarin, i casting per realizzare clip di uno-due minuti da inserire nel video «Wolontari» a sostegno della campagna del Partito Democratico. Seicento le adesioni in pochi minuti, informa il quotidiano L'Unità. Tra cui spicca, appunto, quella di Madia, giovane capolista del Pd nel Lazio 1. Che spera, come ha tenuto a far sapere, «di trovare un ritaglio di tempo per partecipare alle audizioni tra un appuntamento elettorale e l'altro». Un Pd in salsa YouTube, insomma. Ben più inquietante della sit-com sulla famiglia Spera protagonista della campagna elettorale dei Ds due anni fa. Che eroicamente, con nonno Onofrio in testa, resisteva alle vessazioni del suo oggi in attesa di quel «domani è un altro giorno» che poi è arrivato sì, e ahimè sappiamo tutti com'è andata. E vien da chiedersi se Walter non stia cercando di scimmiottare un'altra volta il Pdl, che (Carfagna, Gardini & Carlucci docent) nel prendere i candidati alla tv è maestro. Perché se da un lato torna alla mente la tetraggine dei filmini su braccianti, manovali e contadini che era un classico della propaganda del Pci (perdono, Walter, ben lo sappiamo che tu non sei mai stato comunista), dall'altro il rischio, certamente più allarmante, è quello dell'appiattimento sulla nullaggine del Grande Fratello, coi Wolontari di Veltroni che invece che in saletta rossa vanno a confidarsi nel confessionale di Sant'Anastasia. Però con Walter in lieu della Marcuzzi. La commistione, del resto, è già evidente nella forma. Se gli aspiranti inquilini della casa del GF devono cliccare sul sito www.ilcandidato.tv per ottenere informazioni sulle tappe del casting, per esser provinati dal regista Vincenzo Condorelli e diventare una faccia da Pd occorre visitare il blog wolontari.ilcannocchiale.it. Perché nella spettacolarizzazione della politica italiana la campagna elettorale si fa format e il candidato diventa concorrente. E chissà che molto presto non si arrivi anche a votare, mandare in nomination e persino eliminare presidenti, ministri, deputati e senatori con un semplice sms al Viminale. Una cosa, però, vale la pena sottolineare, ché forse nel loft, impegnati come sono a stringere alleanze a destra e a manca, si sono persi la notizia. Gli ascolti del Gieffe non vanno molto bene, e alla Endemol ne starebbero studiando la chiusura. I reality, insomma, non tirano più. Che finisca così anche al Pd?

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