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Caos candidature

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Ciarrapico viene candidato nel Lazio per il Senato. Altra candidatura imprenditoriale è Ettore Riello, presidente e amministratore delegato del gruppo omonimo e presidente di Anima, l'associazione delle aziende dell'industria meccanica. Ieri è stata un'altra giornata di passione per i partiti del Pdl e soprattutto per Forza Italia impegnata fino a tarda a sera alla ricerca della quadratura del cerchio: esponenti della vecchia guardia azzurra messi in lista d'attesa, nomi che entrano e escono nel giro di poche ore, conferme e smentite. Berlusconi a Milano per l'inaugurazione della campagna elettorale ha confessato di non avere dormito affatto per mettere a posto le liste. Il Cavaliere poi indispettito per le malignità giornalistiche circa presunte candidature di veline e stelline varie, da via Rovani ha detto che «ci vogliono regole chiare e bisogna innanzitutto verificare la scolarità e il tipo di studi dei candidati». Un chiaro segnale a chi a via dell'Umiltà, al partito, in quelle ore stava compilando ancora le liste. La tensione a via dell'Umiltà, sede di Forza Italia e quartier generale per la compilazione delle liste, ha raggiunto un livello tale che c'è stato chi, il deputato Guido Crosetto, dopo una sfuriata è stato colto da malore. Alla base della polemica le candidature in Piemonte rimaste in sospeso fino all'ultimo come quelle della Calabria, delle Marche e delal Toscana. Crosetto avrebbe inscenato un duro braccio di ferro con lo stato maggiore di Forza Italia, Bondi, Cicchitto e Verdini, per inserire alcuni nomi, incontrando però un secco rifiuto. In serata è esploso anche il caso di alcuni «vecchi» di FI, Alfredo Biondi, Lino Iannuzzi e Egidio Sterpa, che alcune indiscrezioni davano per fuori dalla rosa dei nomi. Biondi ha commentato serafico: «Vedo che hanno candidato Tremaglia. Se mi tengono fuori vuol dire che dall'altra parte hanno una considerazione diversa della storia delle personalità...». Poi ci sono i passaggi tra la Camera e il Senato con Giovanardi che è stato spostato a palazzo Madama. Aperto fino all'ultimo il caso-Brambilla. La rossa presidente dei Circoli della Libertà sarebbe rimasta a bocca asciutta. La lista con le sue richieste, circa sette candidature, avrebbe subito una drastica sforbiciata (solo due se ne sono salvate) e lei stessa che ambiva alla lista della Lombardia si è dovuta accontentare di correre in Emilia Romagna. Indicato dalla Brambilla entra il giornalista Giancarlo Lehner mentre segnalato dai Circoli del Buon Governo di Dell'Utri, è Vincenzo Speziali, presidente della Confindustria di Catanzaro. Tra le nuove entree la conduttrice televisiva Elisa Alloro classe 1976, Gianni Mottola, ex direttore de Il Tempo e vicedirettore del Messaggero e del Mattino e Luca D'Alessandro capo ufficio stampa di Forza Italia. Micaela Biancofiore viene candidata in Campania mentre a Bolzano corre la campionessa di sci di fondo Manuela Di Centa. Confermato il presidente della Federazione italiana nuoto Paolo Barelli. Nel Lazio è stato candidato anche il consigliere regionale Stefano De Lillo. In Toscana, Altero Matteoli di An come capolista al Senato, seguito da Sandro Bondi. Per la Camera Elio Vito, preceduto da Paolo Bonaiuti. Per le Marche alla Camera capolista Berlusconi, seguito da Fini, Giorgio La Malfa, Remigio Ceroni (coordinatore regionale di FI) e Carlo Ciccioli. Presente anche Licia Ronzulli, fisioterapista, proveniente dalla cosidetta «lista segreta» di Berlusconi e il commissario liquidatore della Cit Ignazio Abrignani. Per il Senato, capolista sarà Mario Baldassarri, seguito da Francesco Casoli, Salvatore Piscitelli, Giulio Conti, Francesco Massi. In Calabria per la Camera, dopo Berlusconi e Fini, si dovrebbero piazzare Giancarlo Pittelli e Santo Versace. Presenti anche Jole Santelli, Ida D'Ippolito (Fi), Angela Napoli (An) e Lella Golfo. In corsa alla Camera Tito Salatto, ex assessore negli anni Novanta con Rodolfo Gigli. La compilazione delle liste ha suscitato polemiche non solo dentro Forza Italia ma anche da parte della Dc di Rotondi. Il segretario si sarebbe lamentato perchè considera sotto dimensionata la sua presenza tra le candidature. Una polemica che Rotondi ha sollevato direttamente a Berlusconi nell'incontro a Milano dopo la manifestazione al Palalido.

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