Walter diventa il re dei programmi Rai
Basta con le finte polemiche da teatrino della politica, meglio i cittadini in carne e ossa. Anche ieri, parlando a Ravenna, Walter Veltroni ha ribadito che «più che fare una campagna elettorale a 42 pollici, a 48 o quello che è, preferisco farla così, nel Paese, con un legame di massa, reale, fatto con i cittadini, con la loro vita, con i loro problemi». Peccato che, ad oggi, sia proprio lui l'assoluto padrone del video. Almeno di quello gestito dalla televisione pubblica. A dirlo sono gli ultimi dati dell'Osservatorio di Pavia sui programmi Rai che, come prevede il regolamento della par condicio, sono stati consegnati alla commissione di Vigilanza. Il periodo analizzato è quello che va dal 16 al 22 febbraio 2008, grosso modo il primo scorcio di campagna elettorale. Ebbene in questa settimana, nei telegiornali Rai, l'attenzione alle forze politiche è stata così ripartita: Partito democratico (26,1%); Unione di centro (11,3%), Forza Italia (10,5%), Alleanza Nazionale (10,3%), Rifondazione Comunista (5,4%), Rosa nel pugno (4,7%), Lega Nord (3,4%), Movimento per l'autonomia (2,6%), Popolo della libertà (2,4%), Rosa Bianca (2,4%), altri 2,0%. Anche in termini di presenza diretta si evidenzia una netta predominanza del Partito democratico (23,9%) che stacca Alleanza Nazionale (14,8%), Unione di centro (11,8%) e Rifondazione comunista (8,6%). Solo quarta Forza Italia con il 7%. L'equazione, quindi, è presto fatta. Nei telegiornali di Viale Mazzini i politici più presenti riultano essere Walter Veltroni, Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini, Fausto Bertinotti, Massimo D'Alema, Romano Prodi, Franco Giordano, Mario Baccini, Raffaele Lombardo, Antonio Di Pietro. Trend che si evidenzia anche prendendo in considerazione gli altri programmi Rai. Nel periodo monitorato il politico più presente è stato il leader del Pd con il 12,2% dell'attenzione e il 9,8% della presenza diretta; segue Gianfranco Fini con l'8,6% di attenzione e l'11,1% di presenza diretta. Poi ci sono Fausto Bertinotti e Pier Ferdinando Casini. Il leader della Sinistra-l'Arcobaleno ha il 6,6% di attenzione e il 9,7% di presenza diretta; il leader Udc rispettivamente il 7,2 e l'8%. Ultimo con netto distacco il leader del Pdl Silvio Berlusconi che deve accontentarsi di un misero 3,7% di attenzione e di uno 0,4% di presenza diretta. Insomma gli unici in grado di scalzare Veltroni dal trono mediatico sono i soggetti istituzionali che ricevono di Tg Rai il 12,7% dell'attenzione e il 15,5% della presenza diretta. Mentre al governo uscente lo 0,8% dell'attenzione e lo 0,6% della presenza diretta. I dati dell'Osservatorio arrivano in un momento delicato per il dibattito politico. Giovedì sera, infatti, il leader del Partito Socialista Enrico Boselli ha abbandonato la puntata di Porta a Porta polemizzando contro le regole mediatiche di questa campagna elettorale. Fausto Bertinotti e la Sinistra l'Arcobaleno hanno annunciato per giovedì prossimo un «girotondo» attorno a viale Mazzini, mentre Antonio Di Pietro starebbe preparando un ricorso all'Authority per le comunicazioni che, però, assicura: «Siamo impegnati a verificare, attraverso un continuo monitoraggio e l'attento controllo degli uffici, che le trasmissioni siano in linea con la par condicio».