«Ripristiniamo la sicurezza Gli indecisi ci premieranno»
I romani non hanno dubbi, vogliono sicurezza, vogliono poter vivere senza paura nella propria città e nelle proprie case. «Non mi meraviglia che sia questa la richiesta più forte dei cittadini - ha detto Gianfranco Fini - noi abbiamo le risposte che gli italiani vogliono, cioè più sostegno alle forze dell'ordine e maggiore cultura della legalità, intesa come certezza della pena e processi più corti». Emerge poi che il tema della sicurezza coincide con il contrasto all'immigrazione clandestina: sì, quindi, alle espulsioni immediate. Il nostro programma inoltre - continua Fini - prevede tutta una serie di proposte di legge che presenteremo nell'arco della legislatura. Berlusconi ha detto più volte che alcuni disegni di legge li esporremo al primo Consiglio dei ministri, e questo sondaggio va bene per indicare le emergenze». Malgrado la pioggia, Fini non è voluto mancare all'appuntamento e sostenere ancora una volta le candidature di Alemanno e di Antoniozzi: «C'è la percezione che Roma voglia cambiare pagina, Rutelli è un film già visto che a molti non è piaciuto. Siamo convinti che ci siano ragionevoli possibilità di raggiungere il primo obiettivo che è il ballottaggio, e altrettanti ragionevoli motivi per vincere il 27 aprile e avere finalmente un sindaco che non sia espressione del centrosinistra, e un presidente della Provincia che sia la continuità della precedente esperienza Moffa». Riguardo il 22% del campione che si dichiara indeciso aggiunge: «È fisiologico, ma tradizionalmente finiscono sempre per premiare chi fa opposizione. Anche gli avversari si stanno rendendo conto che possiamo farcela. Non a caso Zingaretti ha detto "non lasciatemi solo perché qui si rischia". Sanno anche loro che il risultato può premiare Alemanno e Antoniozzi e punire l'amministrazione uscente». Su Mastella che decide di correre da solo e sul «caso» Bassolino, Fini non ha dubbi: «Mastella non è uno che si mette dietro la porta aspettando che qualcuno gli bussi, trovo quindi coerente la sua volontà di correre da solo. Per quanto riguarda Bassolino, credo che debba dimettersi, la situazione è insostenibile. Comprendo l'imbarazzo di Veltroni perché sarà difficile spiegare in Campania che il Pd rappresenta la novità con i volti di Bassolino e della Iervolino». L'ultima stoccata, prima di andarsene la lancia proprio al candidato premier del Pd: «Ascoltando Veltroni si ha la prova che soffre di amnesia e che ha dimenticato che negli ultimi due anni di governo c'è stato Prodi che è anche il fondatore del Pd. Veltroni parla come se fosse il capo dell'opposizione e in ogni circostanza dice che non è sufficiente cambiare il governo. Dovrebbe ricordare che se vogliamo veramente cambiare l'Italia, dobbiano cambiare il suo governo».