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Veltroni e la sinistra si inseguono sui gay

Veltroni

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Adaprire la competizione è stato, come era prevedibile, il segretario del Pd Walter Veltroni che, dopo aver conquistato i cuori dei cattolici, al grido di «si può fare», si è lanciato in un'altra grande impresa. Per la verità il candidato premier si è offeso un po' per un articolo del Corriere della Sera che gli rinfacciava l'assenza di candidature «gay-friendly». Così, mentre era intento a spiegare che il Pd è il vero «partito del lavoro», ha tirato fuori dal cilindro Paola Concia, leader storica di Gayleft (la consulta lesbica, gay, bisex e transgender dei Ds) e ora portavoce del Tavolo Lgbt del Pd. «Una delle personalità più impegnate a favore dei diritti degli omosessuali - spiega - sarà nelle nostre liste. Non ci sarebbe stato neanche bisogno di dirlo se purtroppo non ci fosse mala informazione». Ma per un Veltroni che chiude, c'è un Giordano che rilancia. Il segretario di Rifondazione Comunista, ospite di Maurizio Belpietro a Panorama del giorno, risponde indirettamente al segretario del Pd: «Per noi non è un problema ospitare personalità che si sono battute sul tema dei diritti civili. Ricandideremo Vladimir Luxuria e Titti De Simone». E siccome non c'è due senza tre, ecco spuntare Franco Grillini. Il presidente onorario dell'Arcigay, oggi deputato del Partito Socialista di Enrico Boselli boccia gli ex alleati: «Finora il Partito Socialista è l'unica formazione politica che si rivolge esplicitamente alla comunità lesbica, gay, bisex e trans con una campagna incentrata sui diritti civili delle coppie di fatto». In tutta questa confusione la domanda sorge spontanea: ma il mondo omosessuale che dice? L'Arcigay ci tiene a sottolineare che, ad oggi, «nessun leader dell'associazione è stato candidato in qualsivoglia lista elettorale». Anzi, domani e domenica, si riuniranno a Bologna gli stati generali per decidere la linea in vista del voto del 13 e del 14 aprile. E sembra abbastanza concreta la possibilità che, alla fine, il presidente nazionale Aurelio Mancuso accetti la proposta di una candidatura nella Sinistra l'Arcobaleno. Nel frattempo le donne di Arcilesbica si dichiarano «allibite dal gioco delle candidature», mentre gli attivisti del Cassero, probabilmente il circolo omosessuale più importante e influente d'Italia, criticano Veltroni («crediamo abbia un po' sbagliato mira») e sottolineano che «nei vari partiti ci sono delle ambiguità». Insomma, sarà anche vero come dice il Cavaliere che i gay stanno tutti dall'altra parte, ma sarebbe bello capire quale parte.

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