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Udc e Rosa Bianca, un divorzio lungo solo un mese

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Si chiamerà — per mettere d'accordo i due litiganti — «Costituente di centro», e nel logo ci sarà la nuova dicitura, lo scudo crociato di democristiana memoria, e il nome di Casini. Ma non sarà ancora un vero e proprio partito, spiegano i leader centristi, quanto piuttosto un cartello elettorale per le elezioni politiche. Solo dopo si convocherà un congresso per costruire la nuova formazione. L'accordo, comunque, anche se ieri pomeriggio Savino Pezzotta tentava ancora di frenare sulla ritrovata unità, seppellisce un mese di rivendicazioni e attriti tra i due pretendenti ad occupare l'area del centro fuori da Partito Democratico e Pdl. Del resto Mario Baccini e Bruno Tabacci erano usciti dall'Udc proprio perché non condividevano i tentennamenti di Casini con Berlusconi, il suo tentativo di farsi «accogliere» nel partito del Popolo della Libertà. Quando il Cavaliere ha messo definitivamente la parola fine al rapporto con l'ex presidente della Camera a Casini non è rimasto altro da fare che tentare di ricucire con i suoi ex compagni di partito. Così, dopo una trattativa di qualche settimana, ognuno è riuscito a portare a casa qualcosa, in perfetta linea con la tradizione democristiana: Casini ha ottenuto di farsi candidare come premier, i leader della Rosa Bianca ad avere «mani libere» in alcune partite locali. Presenteranno infatti un proprio candidato alle regionali siciliane, dove l'Udc è alleata con il Pdl sul nome di Raffaele Lombardo, al Comune e alla Provincia di Roma e in Friuli. L'accordo prevede che Savino Pezzotta diventi il coordinatore dell'alleanza mentre è ancora da decidere la «spartizione» dei capilista. Quasi sicuramente Mario Baccini dovrebbe però essere candidato nel Lazio e Bruno Tabacci in Lombardia e in Liguria. Rocco Buttiglione potrebbe essere messo capolista in Piemonte. Il tutto in attesa che arrivi anche Ciriaco De Mita che ha lasciato il Pd. Resta invece da decidere la «vicenda Cuffaro». L'ex Governatore dalla Sicilia è stato condannato in primo grado e uno dei punti fermi della Rosa Bianca era quello di avere liste con candidati dalla fedina penale immacolata. Intanto la pacificazione tra i vecchi compagni di partito non è piaciuta troppo alla base centrista. Sul blog di Bruno Tabacci simpatizzanti della Rosa sfogano in rete tutte le loro perplessità. «Sono un po' scioccata. Non mi è chiaro se la Rosa Bianca continuerà a esistere. Forse per chi proviene dall'Udc è come tornare a casa, ma per tutti gli altri?» si chiede Marisa Demicheli. Dubbioso Giovanni Graziani: «D'accordo sul rafforzamento del centro, ma alle europee del 2009 che faremo?». Andrea Gabrielli ha già deciso di abbandonare: «Avevo sperato, ci avevo creduto ma... così non è stato. Buona fortuna con i suoi ex e nuovi amici di viaggio» dice a Tabacci.

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