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Ruben, Garofalo, Polidori: i nuovi assi di Fini

Gianfranco Fini

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L'intesa prevede un rapporto di circa il 30%, ogni dieci deputati tre saranno provenienti dal partito di via della Scrofa. Altero Matteoli, uno dei negoziatori, parla di una forchetta che oscilla tra il 30 e il 32% il che assicurerebbe al partito di Fini tra 102 e 109 deputati (oggi il gruppo di An alla Camera ha 68 membri) in caso di vittoria e un'ottantina in caso di sconfitta. Nell'intesa sottoscritta si parla di «84 candidati nelle posizioni presumibilmente vincenti». Il che significa che a Forza Italia andranno tra 180 e 190 deputati, una quarantina sarà per i piccoli. «Restano ancora da definire alcuni dettagli, soprattutto relativi al peso dei piccoli partiti», ha proseguito una fonte vicina ad An. Accordo fatto, dunque. Ora si può ragionare sui nomi. Possibile una candidatura di Alessandro Ruben, il presidente della Anti defamation league in Italia, l'associazione mondiale che si propone lo scopo di «fermare la diffamazione degli ebrei». Si era parlato di una possibile candidatura della comunità ebraica in Italia in quota An che affiancherebbe quella della giornalista e scrittrice Fiamma Nirestein che invece sarà il lista in quota Forza Italia. Ruben ancora ieri sera smentiva di aver ricevuto offerte. Altra ipotesi che serpeggiava negli ambienti di An è quella di Luciano Garofalo, che guida il Ris dei Carabinieri a Parma, balzato agli onori della cronaca per le indagini scientifiche nei principali casi naazionali: anche in questo caso contatti e nessuna conferma. Non ci sono conferme ma neppure smentite sulla candidatura di Catia Polidori, presidente dei giovani di Confapi, tanto che la stessa associazione delle piccole e medie imprese mette le mani avanti e fa sapere che se scenderà in campo dovrà dimettersi. Sembra tramontata l'ipotesi di Barbareschi mentre un altro Udc ha mollato Casini: è Pino Galati, neoconsorte della leghista Lussana, sarà in lista con il Pdl F. d. O.

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