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Roma, candidati a perdere

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Le ultime candidature per la poltrona di sindaco di Roma e per presidente della Provincia sembrano fatte apposta per confermare che la battaglia per la capitale è diventata una sfida tra «perdenti». O per politici che in testa avevano altri obiettivi. Francesco Rutelli, candidato del centrosinistra a succedere a Walter Veltroni, sette anni fa aveva lasciato la poltrona di sindaco immaginando un futuro da leader nazionale. Così si è presentato alle elezioni politiche del 2001 contro Silvio Berlusconi. Perdendole. L'altra sfida tentata è stata quella per la leadership del partito Democratico, ma anche in quel caso è stato messo da parte, scavalcato da Walter Veltroni. Poche soddisfazioni anche nel governo Prodi: è stato vicepremier, è vero, ma con la responsabilità dei Beni culturali. Un ministero che gli è certamente servito per riannodare i fili su Roma ma non certo per brillare in visibilità a livello nazionale. Così ha colto la palla al balzo, abbandonando la politica nazionale e scegliendo di riprovare a fare il sindaco, un ruolo che gli ha comunque riservato soddisfazioni. Il centrodestra, dopo settimane di discussioni e ripensamenti, ha invece scelto Gianni Alemanno. Il quale, probabilmente, non aveva certo al primo posto tra i suoi desideri quello di correre nuovamente per il Campidoglio, dopo aver perso, seppur di poco, la sfida con Walter Veltroni solo due anni fa. Ma nel Pdl nessun leader nazionale ha avuto la voglia di candidarsi a Roma. Tutti, all'interno di Alleanza Nazionale, hanno pensato a Gianfranco Fini. Ma l'ex ministro degli esteri ha preferito tenersi libero per la presidenza della Camera. Per la poltrona di presidente della Provincia la sfida è tra Nicola Zingaretti, segretario regionale del Partito Democratico e uno degli uomini emergenti nel centrosinistra romano. Tanto che si è parlato di lui prima come possibile candidato sindaco poi di successore di Marrazzo come Governatore del Lazio. Ma dopo il «no» di Enrico Gasbarra alla prospettiva di restare altri cinque anni alla guida della Provincia, anche Nicola Zingaretti ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco e accettare. Lo sfiderà Alfredo Antoniozzi, eurodeputato e segretario provinciale di Forza Italia, anche lui già utilizzato nella campagna elettorale del 2001 contro Veltroni quando la Cdl, anche allora impelagata alla ricerca di un nome per sfidare Veltroni, ipotizzò lo «schema a tre punte». Così l'Udc presentò Mario Baccini, An Gianni Alemanno e Forza Italia Antoniozzi. E solo alla fine il centrodestra si mise d'accordo sul nome dell'ex ministro delle politiche agricole.

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