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Multa al pullman «verde». E il Pd attacca i vigili

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La notizia non meriterebbe neppure una «breve» in cronaca: l'autista di un pullman è stato multato perché non indossava la cintura di sicurezza. Ma non si trattava di un pullman normale. Era quello verde speranza che accompagna l'ex sindaco buono nella sua campagna elettorale itinerante per il Belpaese. Difficile non riconoscerlo, sulle fiancate c'è scritto «PD» in caratteri cubitali e la sua immagine è ormai più nota di un ospite del Grande Fratello. Dunque, perché multarlo? Non sappiamo che cosa sia scattato nel cervello del temerario pizzardone. Le ipotesi sono due. Una è squisitamente politica: l'agente è un acceso simpatizzante del Cavaliere e ha colto al volo l'occasione per salassare il rivale con una contravvenzione di ben 70 euro. L'altra è giustizialista: il vigile, fanatico emulo di Mani Pulite, ha pensato che la giustizia (anche quella della Municipale) è uguale per tutti, così ha tirato fuori penna e blocchetto dei verbali e ha tirato dritto. Non lo avesse mai fatto. Contro di lui (e la categoria) si è scatenato l'inferno. «In una città in cui regna sovrana la doppia e tripla fila una parte dei vigili urbani sembra tralasciare le vere priorità», ha tuonato il consigliere regionale del Lazio Enzo Foschi (naturalmente, del Pd). «I vigili dovrebbero aggire dove c'è veramente bisogno di loro, piuttosto che rincorrere facili obiettivi ricercati dai giornalisti», gli ha fatto eco il collega e compagno di partito Giovanni Carapella, secondo il quale la polizia municipale insegue scandali invece che automobilisti indisciplinati. Insomma, che doveva fare il povero pizzardone? Finta di niente? No, «ha fatto il proprio dovere, nulla di più, nulla di meno», ha sottolineato il capo segreteria uscente del primo cittadino Walter Verini, augurandosi che le polemiche si chiudessero «al più presto». Perché nel Pd ci sono i Foschi e i Carapella. Ma anche (per fortuna) I Verini. Ma. Ga.

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