Alemanno lancia "Liberare Roma"
Con questo slogan il Pdl ha finalmente sciolto la riserva e annunciato i candidati al Comune e alla Provincia di Roma: Gianni Alemanno e Alfredo Antoniozzi. A tentare la scalata al Campidoglio sarà così Alemanno. Trovano definitiva conferma le indiscrezioni di domenica sera, quando da via della Scrofa era trapelata la notizia della scelta dell'ex ministro alle Politiche agricole a scapito di Maurizio Gasparri. Ma all'interno di An, assicura quest'ultimo, «non c'è stato alcun duello. Si sono fatti i sondaggi e io, Gianni e Giorgia Meloni avevamo le stesse preferenze. Fini e Berlusconi mi hanno chiesto di correre per il Comune e ho dato la mia disponibilità. Ma quando anche Alemanno si è detto disponibile a sfidare Rutelli, ho fatto un passo indietro. Gianni ha guidato l'opposizione in Campidoglio e lavora da anni sul territorio, è giusto che sia lui il nostro candidato, il migliore possibile. Veltroni? Vinceremo le elezioni e potrà finalmente andare in Africa. E ci scusino gli africani». Anche la Meloni assicura che quella di Alemanno «è la migliore candidatura che potessimo esprimere». E, nel pomeriggio, arriva l'«in bocca al lupo» di Fini: «La decisione di Alemanno di accettare la candidatura a sindaco, col pieno consenso di Gasparri, ha consentito di procedere a una designazione che, al pari di quella di Gasparri, garantisce i migliori risultati». Come già annunciato - mancava solo l'ufficialità - il candidato alla Provincia del Pdl sarà invece l'eurodeputato di FI Antoniozzi. «I nostri Comuni meritano più rispetto. Zingaretti affermando di rappresentare il nuovo sconfessa se stesso e il suo predecessore Gasbarra, che è scappato non appena ha visto i sondaggi». Da Alemanno e Antoniozzi - ma anche da Gasparri, Giro e Tajani - arriva poi l'appello a Rutelli e Zingaretti «affinché decidano, come noi e come ha fatto Veltroni, di correre anche per Roma da soli, liberandosi dei parenti scomodi», ossia l'estrema sinistra.