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Veltroni continua a copiare il Cavaliere

Veltroni

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E poco importa se questo significa perdere voti, forse decisivi, in Campania. «Bisogna imboccare la strada del cambiamento e dell'innovazione - spiega il candidato premier del Pd -, questa è la volta giusta, vogliamo cambiare pagina». Peccato che, per voltare pagina, Veltroni debba copiare, ancora una volta, Silvio Berlusconi. Era già accaduto sabato scorso quando, presentando il suo dodecalogo programmatico, il leader del Pd aveva rispolverato un vecchio adagio berlusconiano: meno tasse per tutti. Stavolta, però, lo scopiazzamento non è di contenuto, ma di forma. Intervistato dal Tg3 il candidato premier del Partito Democratico annuncia: «Ieri (mercoledì ndr) ho dato incarico ai gruppi parlamentari di scrivere le 12 proposte di legge che corrispondono ai punti del programma che abbiamo presentato all'Assemblea costituente. Queste 12 proposte di legge le presenteremo il 13 marzo e le porteremo al primo Consiglio dei ministri se vinceremo le elezioni». «In questi 15 anni - continua - i programmi servivano a giustificare delle coalizioni eterogenee. Noi abbiamo introdotto un elemento di rottura: siamo un partito che si candida a governare l'Italia con un programma chiaro». E, proprio per questo, Veltroni ricorda l'esperienza di chi lo ha preceduto: «Sin dal primo giorno in cui Romano Prodi si è seduto lì nella maggioranza si è cominciato a segare l'albero su cui era seduta. Sono addirittura state convocate manifestazioni contro il governo alle quali partecipavano i ministri». Tutto assolutamente condivisibile. Peccato che Veltroni sia arrivato secondo. Basta andare indietro nel tempo di un mesetto, esattamente al 25 gennaio scorso quando, partecipando alla seconda convention degli «Italiani nel mondo» di Sergio De Gregorio, Silvio Berlusconi anticipava ai presenti le sue mosse: «Ho in mente 10-12 disegni di legge da accompagnare con la data di approvazione». Parole ripetute anche una settimana fa a Porta a Porta: «Il programma sarà composto da disegni di legge e, addirittura, da decreti legge da presentare nei primi 100 giorni di governo». E ancora: «Nel primo Consiglio dei ministri aboliremo l'Ici sulla prima casa, e faremo tre decreti, il secondo Consiglio altri tre decreti, lo stesso per i primi cento giorni di governo». E ieri, il portavoce del Cavaliere Paolo Bonaiuti, ha confermato che, se il Pdl vincerà le elezioni, è già pronta una serie di disegni di legge da presentare subito al Parlamento punzecchiando poi l'avversario che «ha copiato il programma come un cinesino, senza scrivere "made in China"». Veltroni, che già mercoledì aveva replicato alle accuse di plagio («Ma se il nostro programma è uguale al loro, allora non dovrebbero criticarlo...»), dribbla l'argomento e continua la propria campagna elettorale e ai giornalisti che gli chiedono se è disponibile a un faccia a faccia con il Cavaliere, replica convinto: «Sì assolutamente, se ci saranno le condizioni, è un dovere nei confronti degli italiani». Nel frattempo, nel loft del Pd, si sta già mettendo a punto l'organizzazione degli ultimi giorni di campagna elettorale. Sabato 29 e domenica 30 marzo riapriranno i gazebo delle primarie del Partito Democratico dove verranno distribuiti opuscoli e altri documenti. Inoltre, l'11 aprile, ultimo giorno prima del silenzio pre-elettorale, in occasione dell'iniziativa di chiusura della campagna è previsto un collegamento audio-video con tutte le piazze d'Italia. Molto berlusconiano.

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