La Santanchè: «Accordo dopo il voto». No della Mussolini

«Il nostro obiettivo è impedire l'inciucio tra Berlusconi e Veltroni», aveva esordito Daniela Santanchè, in un'intervista al Tg Roma di Retesole. E aveva aggiunto: «No al voto agli immigrati, togliere la prostituzione dalle strade, no ai clandestini senza se e senza ma, no all'ingresso della Turchia in Europa». Dei suoi avversari aveva detto: «Veltroni è un supervecchio, sono 35 anni che sta in politica, si è solo dato una verniciata. Berlusconi ha un suo perché, anche se sta sbagliando, ma noi non corriamo accanto al Pdl. Vedremo dopo il voto se ci saranno le condizioni per un sostegno». Infine non aveva risparmiato le critiche anche al leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini «che ha cancellato il partito con un gessetto alla lavagna mettendo al centro le legittimazioni personali. Nella storia i traditori sono sempre stati puniti». «Noi - aveva concluso - teniamo accesa la Fiamma, noi siamo la casa della destra e combatteremo e lavoreremo per ridare l'Italia agli Italiani». Prontamente arrivava la replica della Mussolini che invece sarà candidata nelle liste del Pdl: «Nessuno può pensare di rientrare dalla finestra dopo che ha deciso di non entrare dalla porta principale per personalismi o miopi egoismi. Non è ipotizzabile alcun accordo dopo il voto nè con l'Udc e tanto meno con La Destra-Fiamma Tricolore, anche perché è oggettivamente dubitabile che riescano ad avere una rappresentanza parlamentare».