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Rutelli correrà per il Campidoglio

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Rutelli

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 Lo assicura il neocandidato sindaco di Roma per il centrosinistra, Francesco Rutelli, spiegando che partirà "dall'alleanza esistente, quella che ha dato vita al modello Roma: un'alleanza comunque che sarà basata sulla condivisione del programma e su un fortissimo ascolto della rappresentanza organizzata". Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se ci fosse un segno di discontinuità rispetto a Veltroni, Rutelli ha risposto: "Dire che noi non ci nascondiamo i problemi della città è la verità. Nella città ci sono aspettative, critiche e storicamente Roma ha avuto un'alternanza del voto politico". Dunque, Francesco Rutelli ha sciolto la riserva e annunciato che si candidera' a sindaco di Roma. Il suo quartier generale sara' all'Ostiense e da domani partiranno gli incontri con la societa' civile. Non entra nei dettagli durante la conferenza stampa al teatro Vittoria a Testaccio, ma dice che la sua candidatura potra' avere successo se si mettera' in moto un processo di partecipazione dei cittadini. Insomma, sara' una battaglia dura, difficile e complessa e per questo ci sara' bisogno dell'impegno di tutti. Dice di immaginare Roma come la citta' piu' innovativa del mondo, un po' genio e un po' regolatezza: genio per la sua naturale universalita' e pluralita', regolatezza perche' ognuno dovra' rispettare le regole del vivere civile. Chi non lo fara' sara' sanzionato in maniera adeguata. Parla dei bambini dei campi nomadi e dice che devono andare a scuola, che devono essere strappati alla strada. Il rispetto della legalita' sara' la sua bandiera. Rutelli si candidera' comunque alle elezioni politiche, ma se verra' eletto Sindaco non andra' in Parlamento. Ci sara' una lista di ragazze e ragazzi under 30, proprio per aprire un dialogo con le nuove generazioni e le alleanze resteranno quelle che hanno sostenuto Veltroni. L'ottica e' quella della continuita' ma anche dell'innovazione. Si scrive il programma e chi lo condivide fa parte della coalizione. Cita Clinton che in una cena a Londra gli ha spiegato come la politica sia quello che bisogna fare domani, poi ricorda le parole di Giovanni Paolo II, Damose da fa'. E scherza sugli ormai inevitabili "vaffa", che a volte sono utili perche' nascondono i veri problemi della citta'. Poi si dice certo di poter contare su tre voti in piu' rispetto alla precedente candidatura a sindaco, tre dei suoi quattro figli, oggi maggiorenni. E visto che nessuno e' profeta in patria racconta che la cravatta che ha fatto fare per il rientro dei reperti archeologici trafugati e' stata stroncata dalla figlia Monica: "sembra una gomma americana spiaccicata - ha detto commentando il ritratto di Vibia Sabina, la moglie di Adriano la cui statua e' stata restituita dagli Usa".

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