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L'Udc non piace più a nessuno. La fuga verso il Pdl

Casini

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[...] che ieri ha deciso di «aderire al progetto del Popolo delle libertà» perché convinto «dell'importanza della costruzione di un grande polo moderato che sia l'espressione del Partito popolare europeo». Dunque, nuova defezione nell'Udc e ciò mentre lo stesso Casini predica che «non c'é spazio per divisioni e personalismi». Un abbandono, quello dell'esponente della giunta Cuffaro, che va ad aggiungersi a quello dell'ex segretario provinciale di Catania, Filippo Drago e del deputato regionale dell'Udc, Fabio Mancuso. Come dire pezzi politici da novanta che fanno scricchiolare il castello di 300 mila voti che gli ex democristiani siciliani hanno prodotto alle regionali del 2006. E non è finita. Altri parlamentari siciliani dell'Udc, in queste ore, sono in fibrillazione. È il caso di Pippo Gianni che non nega di essere in una fase di riflessione: «Sono inseguito da amorevoli e affettuosi inviti». Una fuga che però investe un po' tutte le regioni, visto che l'altro giorno ha deciso di lasciare il partito dei centristi anche Vito Bonsignore. Intanto continuano i silenzi dell'ex governatore della Sicilia dopo la corsa solitaria del suo leader Casini. Nessuna parola è stata pronunciata da Cuffaro nelle ultime 36 ore. E prima di oggi, difficilmente aprirà bocca. Un silenzio, quello di Cuffaro, che sembra rivolto principalmente al «suo» Pier che di certo non sta agevolando il suo lavoro né in Sicilia, né nel resto dell'Italia. A rompere però i silenzi dell'ex governatore di Sicilia pensa il suo maestro, ex ministro, e grande storico della vecchia Dc. Parliamo di Calogero Mannino, senatore uscente Udc, e che appena sente parlare di difficoltà dello Scudo crociato in Sicilia dopo la vicenda Cuffaro salta in aria: «Macché — tuona l'ex ministro — Qualche sprovveduto consulente ha voluto fare credere a Berlusconi che la parentesi Cuffaro si fosse chiusa. Nulla di meno vero. Cuffaro è un tenace, forte del principio di innocenza fino a sentenza definitiva, e riprenderà il largo». Sembrerebbe un avvertimento anche per il leader del Mpa, Raffaele Lombardo che, dopo una girandola di notizie su sue eventuali alleanze, vuole precisare che «non abbiamo fatto accordi né con Casini, né con Berlusconi. L'unico eccellente rapporto lo abbiamo con l'Udc siciliana». Insomma la trattativa corre sul filo Berlusconi-Lombardo-Cuffaro.

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