Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ferrara prenota la Sanità

default_image

  • a
  • a
  • a

Loha detto ieri intervistato da Lucia Annunziata nella trasmissione «in Mezz'ora» su raitre. «La 194 non voglio cambiarla, ma applicarla — ha spiegato — Siccome mi candido a fare il ministro della Salute voglio dire che emanerò delle linee guida sulla sindrome di Klinefelter». L'idea di Ferrara è quella di togliere dalla lista delle malattie per le quali avviene l'aborto terapeutico, quella malattia, che è quella che aveva il feto abortito a Napoli. «Mi sono confrontato con dei medici e con quella malattia si può vivere, pur in condizioni difficili, ci sono delle cure — ha proseguito — Non si può selezionare la razza, questo si faceva nel Terzo Reich». «Io sono stato per tre volte nella mia vita un mascalzone, un peccatore e un mascalzone — ha aggiunto — Tre bambini non sono nati. Le loro mamme hanno rifiutato la maternità e io mi sono voltato dall'altra parte». E a proposito della sua battaglia Giuliano Ferrara ha annunciato che l'8 marzo, il giorno della festa delle donne, probabilmente farà «una manifestazione per la vita e per le donne» in una città ancora da decidere. Ma il direttore de «Il Foglio» è anche sicuro che Berlusconi ha già vinto la corsa per palazzo Chigi. «Silvio — ha detto — si apparenterà con la mia lista che è già al 6% nei sondaggi». Una previsione che ha lasciato perplessa Lucia Annunziata. «Certo — ha replicato Ferrara — perché la gente è letteralmente impazzita sul tema dell'aborto. Vedrà, ne riparleremo dopo le elezioni». E a proposito dell'apparentamento tra il Pdl e la lista Pro-life Giuliano Ferrara ha spiegato che è una cosa «diversa» da quello che si sarebbe potuto creare con l'Udc di Pier Ferdinando Casini. «Casini è un politico di carriera — ha detto infatti il Direttore de Il Foglio — che qualche volta questa carriera l'ha tirata in mezzo alle gambe a Berlusconi e in qualche occasione l'ha messo in imbarazzo. Berlusconi — ha concluso Ferrara — a sua volta è candidato per la presidenza del Consiglio e fa un ragionamento cinico: non voglio qualcuno che mi dirotti il percorso del futuro governo. Con me tutti questi problemi non ci sono. Se loro si apparentano con me, solo se lo vorranno, correrò a sindaco nella capitale anche se è molto probabile che vinca Rutelli». Pronta la risposta di Pier Ferdinando Casini: «Indirizzo un grande saluto al mio amico "Giulianone" ma non saranno le questioni della vita a dargli la patente di buon amministratore».

Dai blog