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Il Pd cala la carta Finocchiaro: «Sì, ci credo»

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È la candidata giusta, a parere di tutti, per tentare di espugnare l'Isola, da tempo roccaforte del centro-destra (è del 2001 il risultato «bulgaro» polista del 61 a zero) ma che comincia a mostrare crepe dopo la decisione di Casini di correre alle prossime elezioni fuori dal Pdl e che in Sicilia faceva la differenza (l'Udc con il Mpa di Lombardo raggiungeva nel 2006 il 31,1 dei consensi contro il 29,6 della Cdl). Secondo autorevoli image makers la capogruppo del Pd coagula in sé gli elementi di novità che oggi servono nel mercato della politica: è donna, è del Sud, sa comunicare passione, ha carisma, esperienza e abilità politica, affinata in questi venti mesi di impegno a tenere insieme con piglio risoluto la traballante e rissosa maggioranza del Senato. Mutuando il motto di Walter - conclude - «Credo che si può fare. Ci provo». Una discesa in campo che può impensierire il Cavaliere, vedendosi costretto a ricucire con l'Udc se non vuole che la Finocchiaro faccia breccia nel suo schieramento, che al momento, appare indebolito. E. D. S.

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