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Fini presenta la svolta alla Direzione: sì al Pdl, via il simbolo

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Nella Direzione di oggi, Gianfranco Fini si appresta a compiere un nuovo strappo: An nel Partito delle libertà e la Fiamma tricolore, che arde minuscola in campo bianco azzurro nel simbolo, via dalle schede elettorali, dai manifesti, dalla propaganda. «An non si scioglie, ci sarà un congresso», ripete Andrea Ronchi, portavoce del partito. Ma non è poco ciò che comunque Fini oggi chiederà di «ratificare» al vertice del partito e, insieme, al fortemente identitario popolo della destra. Si tratta di aderire al «progetto politico di portata storica» del Pdl. Si tratta di completare definitivamente la scelta del bipolarismo in Italia, cosa che An del resto aveva già fatto appoggiando il referendum. La lista unica del Pdl impone di mettere tra parentesi, almeno per ora, il simbolo di An. «Ma sarebbe un peccato rinunciare ad un progetto così entusiasmante solo per conservare un simbolo», ha spiegato Fini all'ex alleato del subgoverno Casini. Perciò, oggi Fini proverà a spiegare - in una Direzione che si annuncia tranquilla - che rinunciare al simbolo non significa recidere le proprie radici.

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