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Aborto, è larga intesa

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«Il simbolo - spiega - sarà sui muri di Roma a partire da domani (oggi ndr). La lista per Roma ed il Lazio sarà chiusa entro martedì mattina. Mercoledì i primi banchetti per la raccolta delle firme. C'è una forte mobilitazione di energie in altre regioni italiane. Vedremo di farcela. Ringrazio gli inviti per apparentamenti vari, ma confermo: il luogo naturale della lista per la vita è nel centrodestra o da soli». Berlusconi, però, intervistato da a Tv7 si dice convinto che, alla fine, il direttore de Il Foglio non presenterà la propria lista e, anzi, lo lancia come possibile candidato per le comunali a Roma («sarebbe un sindaco fantastico»). E comunque, aggiunge: «Non toccheremo la 194. Io non credo si debba cambiare l'attuale legge ma applicarla meglio» Esattamente la stessa posizione del segretario del Pd ribadisce Walter Veltroni che, al Tg1, ribadisce: «La legge ha funzionato bene. Da quando c'è si è ridotto il numero degli aborti di più del 40%. Credo che questo sia il dato più importante, quello da cui bisogna partire. È una legge importante, una legge che va difesa, va salvaguardata. Poi si può lavorare, come si sta lavorando da parte del ministero e delle realtà locali, per aumentare tutti gli interventi sulla prevenzione». Insomma, almeno su questo tema, la convergenza c'è. Anche se, intorno ai due leader, infuria la polemica. Al centro dell'attenzione ancora Ferrara che, invitato a Unomattina per un faccia a faccia con Marco Pannella, diserta l'incontro. Il leader Radicale lo attacca («Sono qui per affrontare i veri produttori dell'aborto che sono il Vaticano e Giuliano»), sbraita, inveisce, ma ottiene solo una nota nel quale il giornalista lo invita a svolgere un confronto a due in un teatro milanese. Contro Ferrara si schiera, con un intervento pubblicato da Aprileonline, anche la senatrice del Pd Vittoria Franco: «Chi usa i temi etici come una una clava elettorale vuole solo alzare steccati ideologici, avvelenare il clima. Chi ha a cuore la laicità dello Stato promuove il dialogo. La lista contro l'aborto è un imbarbarimento della politica». Mentre Rosy Bindi invita ad «abbandonare questi toni un pò fondamentalisti che da una parte e l'altra si stanno registrando». «Su questi argomenti - commenta - sarebbe buona cosa ritrovare il dialogo e il confronto, l'unità del Paese, non la divisione, non gli steccati, la contrapposizione e men che meno la strumentalizzazione elettorale». Nel frattempo il ministro della Salute Livia Turco rende noto lo schema di intesa con le Regioni, per una migliore applicazione della legge, che potrebbe essere discusso il 6 marzo nella conferenza Stato-Regioni. Tra le novità la presenza di un medico non obiettore di coscienza in ogni distretto, la pillola del giorno dopo come contraccettivo di emergenza disponibile in strutture di pronto soccorso e guardia medica, il potenziamento del personale e dell'assistenza nei consultori, la garanzia del diritto di partorire in anonimato.

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