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Fannulloni, la Camera risponde: «Lavoriamo da mattina a sera»

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 Elo fa per bocca di Gabriele Albonetti, il questore anziano, il taglia-costi della politica. Anche lui era finito citato nell'indagine e dunque risponde anche a titolo personale. Albonetti non ci sta, prende carta e penna e scrive al nostro giornale. E spiega: «Il criterio utilizzato dall'articolista non tiene conto delle profonde modifiche apportate dalla riforma del 1998 alla disciplina dell'attività di controllo parlamentare con l'introduzione di interrogazioni e interpellanze di gruppo, con modalità e tempi di svolgimento garantiti. Gli strumenti di sindacato ispettivo sono sempre meno riferibili al singolo e sempre più al gruppo di appartenenza. Tale visione collegiale e moderna del lavoro parlamentare comporta che i singoli deputati partecipino all'elaborazione dei testi senza la visibilità di una volta». Poi entra nel merito della questione personale: «Nel mio caso, devo seccamente smentire le pesanti qualifiche attribuitemi - scirve il questore anziano - Tutto mi si può dire tranne che io sia un "fannullone", come sanno coloro che frequentano Montecitorio e che possono trovarmi dalla mattina alla sera, anche quando non c'è seduta. L'articolista ha del tutto ignorato le altre funzioni parlamentari svolte in ragione del mio ruolo di Questore anziano, ossia di Presidente del Collegio dei Questori, funzioni anch'esse fondamentali per la vita dell'istituzione parlamentare e che consistono nel sovrintendere all'amministrazione della Camera, elaborare il Bilancio interno, deliberare le spese per beni e servizi, partecipare alle molteplici riunioni dell'Ufficio di Presidenza, del Collegio dei Questori (convocato ben 83 volte) e dei Comitati di cui faccio parte, ma anche incontrare parlamentari, dirigenti e dipendenti della Camera, organizzazioni sindacali e soggetti esterni». Quindi sottolinea: «Non mi sono mai tirato indietro di fronte alla richiesta di incontri. Che non sia stata un'attività semplice o puramente formale si può desumere anche dal fatto che per la prima volta le spese complessive della Camera hanno fatto registrare nella previsione di bilancio per il 2008 un tasso d'incremento negativo, cioè sono diminuite anziché aumentare». Dunque, Albonetti si è tenuto lontano da interrogazioni e interpellanze. Aveva altro da fare, per esempiop far funzionare la Camera. O cercare di tagliare le spese e gli sprechi. «Anche per la natura istituzionale e bipartisan della mia funzione - scrive Albonetti -, mi sono attenuto alla scelta di astenermi da un ruolo più "politico", quale sarebbe quello legato alla presentazione di proposte di legge, mozioni e interpellanze».

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