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Il Prof finge il ritiro e prepara il grande ritorno

Romano Prodi

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L'indiscrezione è contenuta in un articolo del Velino-Ore sedici di ieri, nel quale si esamina lo stato della campagna elettorale visto nel campo di Walter Veltroni. Nelle righe finali c'è una notizia non da poco. «Al Velino - si legge - risulta che, ancora pochi giorni fa, incontrando alcuni leader di foRze minori, Prodi abbia confidato la sua intenzione di dare vita a una sua "cosa di centro"». Sembrerebbe una indiscrezione come un'altra. Solo che pochi giorni fa l'unica forza che ha incontrato il presidente del Consiglio dimissionario sono stati i Radicali, partito del quale era segretario sino a poco tempo fa Daniele Capezzone, che oggi è direttore del Velino. Basta per accreditare una voce? Non basta. Ma, spiega il foglio dell'agenzia di stampa a proposito dei sogni prodiani: «Per ora il progetto è bloccato. Ma solo per un anno: il Professore valuterà gli esiti elettorali e gli assetti post-elettorali, e poi potrebbe puntare dritto versO le Europee 2009. Un'altra grana per Veltroni». Per completare il quadro basterebbe dire che non è una novità che Prodi faccia finta di uscire dal campo. Era già successo in occasione della caduta del suo primo governo. Anche allora si trattava dell'anno che precedeva le Europee e anche allora il Professore fece finta di ritirarsi, salvo ottenere poi l'esilio dorato della commissione europea. E anche allora, l'anno successivo, lanciò una sua formazione politica, I Democratici, che aveva come simbolo il famoso asinello. E anche allora il risultato ottenuto dal movimento prodiano ebbe effetti destabilizzanti sugli assetti del centrosinistra, al punto che costrinse Massimo D'Alema, allora premier, a un rimpasto. Ma c'è un altro indizio che lascia immaginare come il Professore stia in qualche modo meditando una sorta di rientro in campo. Ed è quella dichiarazione rilasciata subito dopo il discorso di Walter Veltroni a Spello. Ha detto il premier uscente: «Il Partito democratico ha tutte le motivazioni e le competenze per interpretare al meglio quel percorso di riforme e di dialogo che il governo ha saputo realizzare». Un avvertimento in piena regola. Un modo per ricordare che lui non è morto, ma anche per mettere un'ipoteca sul futuro veltroniano. Intanto Prodi ha chiesto un po' di posti nel listone del Pd, vuole mantenere un gruppo prodiano nel futuro Parlamento. Sarà il nucleo, seppur piccolo, un manipolo di deputati e un insieme di atomi di senatori, per farsi sentire. Quanto basta per pestare qualche piede quando servirà.

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