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«Se Silvio dice no all'intesa è un danno anche per il Pdl»

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Ferdinando Adornato ex Forza Italia ora nell'Udc di Casini conosce bene il Cavaliere e va subito al centro del problema. «Se c'è un problema di fiducia rispetto all'Udc, la legislatura di cinque anni insieme ha dimostrato che siamo alleati affidabili al di là delle discussioni e delle diverse posizioni su alcuni temi». Insomma vuol dire che Berlusconi potrebbe pure accettare a occhi chiusi un'alleanza con l'Udc fuori dal Pdl? «Proprio così. Parlo di un patto di ferro di legislatura, ovvero di un'alleanza vincolante sul programma di governo. Non vedo motivi per cui si debba rifiutare questa proposta». Ma se Berlusconi dice no all'alleanza a rimetterci di più è l'Udc...Vi conviene insistere? «Se si fa una questione di numeri, è tutto da vedere se Berlusconi può fare a meno dell'Udc. Quanto al piano politico si determinerebbe una frattura dell'area dei moderati. L'Udc è portatore di valori cristiani dei quali non si può fare a meno in una azione di governo». Ma Berlusconi potrebbe dire che l'anima cristiana c'è anche in Forza Italia. «Io vengo da Forza Italia e la conosco bene. Uno dei motivi per cui ho scelto l'Udc è che su certi temi etici non mi basta la libertà di coscienza che invece Forza Italia propone. Quando si toccano i temi della vita e della morte, dell'irruzione della tecnologia, non mi basta la libertà di coscienza ma ho bisogno di qualcosa di più vincolante e questo non lo trovo dentro Forza Italia. Per questo dico che Berlusconi non può fare a meno dell'Udc». Perchè l'Udc è così restio a entrare nel Pdl? «Non si può aderire a un'impresa della quale non si conoscono nè i contorni effettivi nè i processi che mette in moto. Ora c'è solo una lista elettorale e dei soggetti che vogliono aderire. I processi politici sono stati rimandati a dopo come hanno detto sia Berlusconi che Fini. Non siamo di fronte alla proposta di costruire insieme un partito come io con la Costituente del 2005 avevo cominciato a delineare. Il Pdl è cosa ben diversa dal Pd di Veltroni. Quello che non si capisce è perchè non si possa aderire alla proposta di un'alleanza elettorale». Forse l'ostacolo è che Berlusconi non vuole trovarsi a discutere di leadership con Casini all'indomani delle elezioni, o no? «Il Pdl è una lista elettorale e l'unico vincolo che si può chiedere è che la squadra elettorale sia coesa e affidabile sul programma di governo. del nuovo partito si può parlare dopo con una discussione che non può essere vincolata da un aut aut. Insomma un nuovo partito ha bisogno di una fase costituente. Quanto al non fidarsi di noi, l'Udc ha dimostrato in cinque anni di governo di non aver mai fatto lo sgambetto al premier. Non è questo un motivo valido per respingere un rapporto di alleanza».

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