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Laura Della Pasqua [email protected] Il listone del ...

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Da quando Berlusconi ha comunicato allo stato maggiore del partito che Forza Italia appartiene ormai al passato e che ora vale solo il nuovo progetto politico con tutta la carica di rinnovamento che esso comporta, la paura di restare tagliati fuori si è impadronita di tutti. Dalla vecchia guardia ai peones, non c'è parlamentare di Forza Italia che non tema di restare fuori dal listone o quantomeno di essere relegato a piè di lista, il che equivale al danno a cui si aggiunge la beffa. Le parole di Marcello Dell'Utri, «non tutti brinderanno», suonano minacciose. Il problema principale di chi si occuperà di definire il listone sarà di stabilire il peso dei vari partiti. Berlusconi vorrebbe affidare a un paio di società di sondaggi il compito di rilevare quale è la quota attuale degli alleati e in base alla parcentuale di ogni partito stabilire l'entità della presenza nel listone. Nel frattempo è già partito il lavoro dei coordinatori regionali che stanno compilando le liste. Queste verranno scremate quando si sapranno le percentuali dei partiti dalle società di sondaggi. Ma prima di intraprendere questo lavoro il Cavaliere sta aspettando che Casini sciolga definitivamente il nodo di quello che intende fare. Lo stesso vale per Mastella che ha preso tempo anche se i vertici di Forza Italia danno per certo l'adesione al Pdl. A fare concorrenza agli azzurri nel listone non ci sono solo i partitini che hanno dato la loro adesione. Il «pericolo» è rappresentato anche dai circoli della Brambilla e di Dell'Utri. Di sicuro Berlusconi dovrà trovare uno spazio anche per alcuni rappresentanti di queste realtà che sono diventate il braccio operativo sul territorio del Pdl. C'è poi un motivo in più di preoccupazione. Da quando Veltroni ha detto che vorrebbe portare in Parlamento dall'operaio al disoccupato, ovvero rompere con la cosiddetta casta della politica, Berlusconi per non lasciarsi scippare un tema da campagna elettorale, lui che è stato il primo a scagliarsi contro i parrucconi della politica, vorrebbe con il Pdl dare il segnale reale del cambiamento. Il che significa raddoppio del numero delle donne e spazio ai giovani. In crescita nella squadra sono Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini, Maurizio Lupi, Angelino Alfano, Guido Crosetto. Un posto sicuro sarà dato a Barbara Contini che si è costruita un peso a livello internazionale. Nella squadra delle donne è di pochi giorni la nomina di Paola Pelino come responsabile del Dipartimento delle Pari Opportunità e che nella campagna elettorale avrà un ruolo centrale, insieme a Mara Carfagna che guida Azzurro Donna, nel coinvolgimento dell'elettorato femminile. Lo svecchiamento delle liste è un convincimento che Berlusconi vorrebbe trasmettere anche a Fini. Non solo. Insieme al listone stanno partendo le consultazioni con le categorie sociali e gli ordini profesionali. Prima di mettere nero su bianco il programma che sarà molto snello e per disegni di legge, Berlusconi vuole coinvolgere il mondo del sociale. In definitiva non vuole ripetere gli errori della sua passata legislatura. Questa volta niente passi falsi: a Palazzo Chigi ci vuole andare portando in dote anche una rete di relazioni che va dai sindacati, alle associazioni di categoria alle professioni.

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