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Adesso l'Unione pensa ad un «tesoretto» elettorale

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E poi spendere subito quei soldi potrebbe dare all'Unione la possibilità di recuperare un po' di consensi. Così, da Massimo D'Alema a Franco Giordano, un po' tutti provano a mettere le mani sul tesoretto. Per il vicepremier, ad esempio, si dovrebbero abbassare subito le tasse. «Ci sono i soldi - spiega -. Il Governo Prodi li aveva messi da parte per questo. È un lavoro che è stato interrotto. In Finanziaria il Governo ha approvato una norma che dice che l'extragettitto va utilizzato per ridurre le tasse. Questa è una cosa che andrebbe fatta da subito». «D'altra parte - aggiunge - Veltroni l'ha proposto nei giorni scorsi». E infatti anche il segretario del Pd non è indifferente all'argomento visto che il primo manifesto che verrà utilizzato dal partito presenterà uno slogan semplice: «Ora stipendi più alti. Più crescita per l'Italia». «Riprende un tema che vogliamo sia affrontato da subito - spiega il responsabile comunicazione del Pd Ermete Realacci - e che sarà al centro della campagna: l'uso immediato dell'extragettito per aumentare i salari». D'accordo su questa linea anche Rifondazione comunista che invita il governo a «mettere mano prima del 13 aprile alle risorse che sono in campo per il lavoro dipendente». «Qui ed ora - rilancia il segretario Franceo Giordano - chiediamo di mettere mano all'articolo 1 comma 4 della legge Finanziaria che prevede l'utilizzo di tutto l'extragettito per il lavoro dipendente, è una legge dello Stato e voglio vedere in faccia le forze della destra che dicono no alla detassazione del lavoro così come voglio vedere in faccia tutti quelli che dicono no, dopo aver fatto intascare 5 miliardi di euro a Montezemolo, a interventi diretti sul tema del lavoro». Rincara la dose il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero: «Ci sono tre cose che interessano il mondo del lavoro e che si possono fare subito perché sono coerenti con il programma che ci eravamo dati: la redistribuzione del reddito in cui l'extragettito che verificheremo a marzo va subito ai lavoratori; completare la normativa sulla sicurezza sul lavoro; regolarizzare gli immigrati che hanno un posto di lavoro». Ma i sindacati si mostrano scettici davanti alle proposte del centrosinistra. Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni si dichiara favorevole a un intervento immediato sui salari ma, prima di fare annunci, «devono mettersi tutti d'accordo». Più duro il leader della Uil Luigi Angeletti: «È solo propaganda elettorale».

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