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Una donna ai vertici della Corte

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È una carriera di primati quella di Maria Gabriella Luccioli, 68 anni, che ieri il plenum del Csm ha nominato all'unanimità presidente di sezione in Cassazione. E segna la storia della difficile affermazione delle donne in magistratura: ormai 4 giudici su 10 sono donne (3812 su 9150) e all'ultimo concorso per uditore giudiziario si è registrata una netta prevalenza femminile tra i candidati (il 60%); ma nonostante questi numeri solo il 4% (22 contro 440 uomini) arriva agli incarichi di vertice degli uffici giudiziari. Era il 1965 quando la Corte costituzionale aprì il concorso per l'accesso in magistratura alle donne, cancellando la norma che richiedeva tra i requisiti per partecipare l'essere «cittadini italiani di sesso maschile». E Luccioli era tra le otto che lo superarono e che cominciarono una difficile carriera in un universo dominato e pensato solo per gli uomini. Sposata con un ingegnere, originaria di Terni, madre di due figlie (una è un avvocato, l'altra un magistrato), Luccioli ha cominciato la carriera a Roma, prima come pretore poi come consigliere della Corte d'appello.

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