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Giovedì il sì del Cdm. Il centrodestra attacca: creerà confusione

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Ci sarà giovedì al Consiglio dei Ministri». Ma è già scoppiata la polemica tra i due poli. Mentre nel Partito democratico i vertici sono favorevoli, come spiega il presidente Romano Prodi, nel centrodestra è unanime la critica. «Prendiamo atto che gli esponenti del Pd predicano il dialogo e praticano le prove di forza - dicono Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto di Forza Italia - Così, al termine della riunione del Pd, si dà per scontato un decreto per istituire l'election day, senza il consenso dell'opposizione. Per quanto riguarda FI - continuano i due -, siamo contrari ad accorpare le elezioni amministrative con quelle nazionali». Lo scontro prosegue col rimprovero di Gianfranco Fini, leader di Alleanza nazionale, che giudica l'election day «un'ordalia elettorale», e boccia la decisione del governo di accorpare politiche e amministrative, sottolineando che «a Roma si voterà addirittura con 5 schede diverse». «Perplesso» è invece Lorenzo Cesa dell'Udc che ricorda quanto questo sistema «creò confusione l'ultima volta».

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