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Veltroni difende Crozza: "Il 'ma anche' è necessario"

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Crozza/Veltroni

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[...]  la sfida contro Berlusconi, il coraggio di correre alle elezioni da solo con il suo partito, le polemiche con Diliberto e la Rosa nel pugno, il prossimo addio alla carica di sindaco.E ancora ecologia, i problemi della Campania e l'affair Alitalia. Ma ha pure il tempo per scherzare, per difendere il suo «ma anche», di cui Crozza ne fa l'imitazione e due battute, per non farci mancare nulla, sulle primarie americane. «Credo di potercela fare, ne sono convinto. C'è voglia di nuovo, la gente è stanca di questa situazione di "dittatura" dei partiti di minoranza con l'1,1% - dice Veltroni - e non voglio parlare di sfida "contro" Berlusconi, ma di una sfida per il Paese e le sue attese. Sono proiettato in avanti, voglio voltare pagina e dare risposte concrete alle domande della gente. Basta con le coalizioni di 14 partiti dove tutti vogliono essere leader e si creano guerre interne. Noi correremo da soli - prosegue - è una scelta difficile e coraggiosa ma almeno gli italiani avranno la certezza di andare a votare un gruppo coeso che non rimetterà in discussione il programma di Governo. Serve maggiore sobrietà anche nel ridurre il numero dei Ministri, io ne farei 12, e il numero dei parlamentari in Europa: siamo l'unico Paese che ne ha mille». La Rosa nel Pugno, nelle parole di Rita Bernardini, accusa Veltroni di considerare i radicali lo «scalpo per il Vaticano», l'onorevole Diliberto invece lo incolpa della caduta del governo Prodi. «I radicali hanno fatto tante cose importanti, penso al grande lavoro della Bonino, e non chiudo le porte in faccia a nessuno, si può discutere sul programma, ma tutti devono essere d'accordo. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Diliberto, che tra l'altro reputo molto simpatico - continua Veltroni - non credo che dica la verità. Voglio ricordargli che è lui che ha manifestato in piazza contro il suo Governo e che ha fatto vacillare Prodi proprio sui temi della politica estera non molto tempo fa». Veltroni non ha esitazioni, accusa tutte le classi politiche per la situazione della Campania e in tema di ambientalismo difende i termovalorizzatori «perchè non sono dannosi come le discariche. Nel nostro Paese c'è un ostruzionismo verso le cose nuove e questa mentalità va cambiata. Stesso discorso per la Tav, tutti contrari. Meglio allora le centinaia di camion sulle strade?». La prossima settimana, dopo la firma del piano regolatore, lascerà il Campidoglio e come suo «erede» strizza l'occhio alla candidatura di Rutelli: «È bravo, capace. Roma in 15 anni è cresciuta molto». Mentana incalza sul problema dei salari e mostra le buste paga degli operai morti a Torino: 840 euro compresi straordinari e gratifiche natalizie. «Questa è una grande piaga che cercheremo di combattere, è necessario alzare i salari per far vivere dignitosamente la gente e far ripartire l'economia del Paese». Veltroni pensando a un suo futuro da Premier pensa a Obama: «Ha fatto una grande rimonta, perchè è un uomo con dei valori. Potrei rimontare anch'io. Per dirla alla sua "we can", se pò fa', se po fa'». E all'ultima provocazione, se si sente con Berlusconi ammette: «Si, per fargli le condoglianze per la mamma, ma anche per altro, è naturale che due leader si sentano».

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