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La Destra va da sola, naufraga subito la Cosa Nera

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Ma soprattutto per permettere a uno dei partiti di superare la soglia del 2% e dunque entrare facilmente in Parlamento e consentire invece ad un'altra lista, magari l'Udeur, di farcela lo stesso come miglior perdente (così prevede la legge). Progetto che è naufragato subito, perché la Destra di Storace preferisce correre da sola. Nessuna intesa. Niente accordo con la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli, il quale, partendo dal sostegno concesso alla candidatura di Buontempo alla Provincia di Roma, aveva rilanciato l'ipotesi di una lista unica per le elezioni Politiche. Ma è stato lo stesso Buontempo a chiarire: «Andiamo da soli, con il nostro programma e i nostri candidati». E non è un caso che ieri sera Francesco Storace abbia aperto il portone di Palazzo Grazioli per discutere direttamente della vicenda con Silvio Berlusconi. E a tarda sera, uscendo dall'incontro, affermava: «È evidente, la nostra intenzione è correre alle elezioni con il nostro simbolo». E dire che il Cavaliere era riuscito anche un un capolavoro. Era riuscito in qualche modo a convincere Alessandra Mussolini a entrare nel listone nero. Lei conferma: «Vero, ma solo se sono d'accordo tutti. Tutti i leader della Cdl». Se il progetto naufraga, la nipote del duce tira dritto: «Faremo le nostre liste con Alternativa sociale. Noi non abbiamo bisogno di raccogliere le firme, voglio vedere come faranno gli altri a prenderle in tutta Italia e in appena venti giorni». «Ce la faremo, non abbiamo nessun problema - ribatte Alberto Arrighi, uno degli uomini macchina de La Destra -. Vogliamo contarci e nessuno può toglierci questo diritto. I sondaggi ci danno tra il 2,5 e il 3,5%, ci vogliamo provare». Una scelta che ha rimesso in moto tutta la destra estrema. Il Fronte Nazionale di Adriano Tilgher spera di rientrare in pista in qualche modo. Anche se è in rotta con la Mussolini. Gli resta la strada di un accordo con Forza Nuova di Roberto Fiore, il quale, dopo una stagione di feeling politico con la bionda Alessandra, è rimasto a piedi: gli è stata anche tolta la delega di firma. Assieme tutti e tre due anni fa raggiunsero un misero 0,7 per cento alla Camera e ancor meno al Senato. Anche per effetto di lunghe polemiche sulla imprensentabilità dei candidati (Tilgher è stato condannato per ricostruzione del partito fascista e Fiore per associazione sovversiva e banda armata). Tutti divisi, dunque. C'è poi il capitolo An, che certo non vede di buon occhio un'aggregazione forte alla sua destra. Preferirebbe meglio la spaccatura e, anzi, in via della Scrofa sarebbero anche pronti ad accogliere la Mussolini nelle proprie liste in funzione proprio di silenziatore della destra estrema. E ancora meglio non avere proprio nessuno. Tanto che Storace ha messo le mani avanti in un'intervista a Teleradiostereo: «Il nostro partito vuole combattere al fianco della Cdl per scacciare via dal governo le forze di sinistra. Le nostre condizioni sono quelle di avere un governo alternativo alla sinistra. A qualcuno nel centrodestra diamo fastidio? Tutti tatticismi». F. d. O.

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