Ora tutti sognano una poltrona
«Dopo che il consiglio comunale avrà concluso alcuni lavori in corso - ha fatto sapere il suo braccio destro Goffredo Bettini - darà le dimissioni».Ma il suo esempio verrà seguito da molti. Una vera e propria carica di sindaci, presidenti di Provincia, governatori regionali che lascerà la propria poltrona per invadere la Capitale. Tra questi, ad esempio, c'è Roberto Formigoni che dovrebbe lasciare il Pirellone per giocarsi una poltrona da ministro. Per la sua successione stanno già scaldando i motori i leghisti Roberto Maroni e Roberto Castelli. E grandi manovre si preparano anche in provincia di Milano dove il presidente Filippo Penati sta valutando la possibilità di correre alle politiche. Chi non pensa sicuramente a Roma è invece il sindaco Letizia Moratti che, interrogata sulla possibilità, replica: «Ma per carità!» Dal Nord al Centro ecco spuntare un altro candidato-presidente. Enrico Gasbarra, da cinque anni alla guida della Provincia di Roma, ha deciso di non ricandidarsi. Si dimetterà nei prossimi giorni e dovrebbe correre per un posto da senatore. Così come Fabio Melilli, presidente della Provincia di Rieti e dell'Unione province italiane, già pronto per uno seggio parlamentare. Altro giro di valzer in Piemonte dove per un governatore (Mercedes Bresso) che si prepara a traslocare, c'è un sindaco in scadenza (Sergio Chiamparino) che giura fedeltà a Torino. Quasi sulla stessa lunghezza d'onda il primo cittadino di Firenze Leonardo Domenici. Anche lui è al secondo mandato e scadrà nel 2009, ma il suo obiettivo non sarebbe Roma: meglio la presidenza della Regione Toscana (ma si vota nel 2010) o un posto da eurodeputato. Chi invece si prepara ad un clamoroso ritorno è Sergio Cofferati. Il sindaco di Bologna sta rinviando da giorni l'annuncio di una sua possibile ricandidatura e c'è chi, addirittura, lo dà in lista per un posto da ministro. Dopotutto, meglio litigare con Rifondazione in Parlamento che in consiglio comunale.