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Forza Italia alle prese col problema «esuli»

Silvio Berlusconi

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[...] dove tutti vogliono trovare uno strapuntino pur di avere uno scranno in Senato o alla Camera. Il problema è reale giacchè si tratta di sistemare la schiera degli esuli che dal centrosinistra sono migrati nel centrodestra e che in vario modo hanno contribuito a far crollare Prodi. Ora questi hanno in mano una cambiale che va onorata. Il che significa che Forza Italia dovrebbe trovare per questi un posto sicuro in lista per essere eletti. Il problema è che questi transfughi hanno alle spalle partitini che non arrivano al 2% e che quindi in base alla legge elettorale non hanno la forza per essere eletti. Ma trovare per costoro un posto in lista significa dover «sacrificare» qualcuno di Forza Italia e nessuno, è facilmente compresnibile, è disposto a fare un passo indietro. Il birillo come per la scorsa campagna elettorale è nelle mani dei vertici di Forza Italia ovvero del coordinatore Sandro Bondi, del vice Fabrizio Cicchitto e dei due capigruppo, Elio Vito e Renato Schifani. Le decisioni saranno comunque filtrate da Berlusconi al quale spetta la parola iniziale e quella finale. Il problema più grosso da risolvere è quello dell'Udeur. Il partito di Mastella è quello che ha dato la spallata a Prodi e il capogruppo Fabris lo ha ricordato replicando a Fini che prospettava una Cdl snella. Sabato il consiglio nazionale deciderà se presentarsi in alleanza con Berlusconi. I maldipancia per questa alleanza con Mastella non vengono solo agli azzurri. Anche la Lega che al momento ha sospeso il giudizio in attesa di sabato, storce il naso. Roberto Castelli, capogruppo al Senato del partito lo dice chiaro e tondo: «Questa decisione non dovrebbe essere presa solo da Mastella, ma dovranno decidere tutti i partiti della Cdl. Io credo che sia assolutamente inopportuna un'alleanza con l'Udeur, già immagino gli slogan della sinistra». Ma non c'è solo il nodo Mastella. Da risolvere anche la presenza di Dini, di Fisichella, di Giovanardi. C'è poi l'area a destra di Fini da Alessandra Mussolini con la sua Azione sociale a Luca Romagnoli con la sua Fiamma Tricolore a la Destra di Storace. Non è invece ancora ben chiaro come intendano comportarsi gli altri due partiti di estrema destra (Fronte Nazionale e Forza Nuova) che insieme a quello della Mussolini formarono una non felice triade elettorale nel 2006. Allora la sigla comune di Alternativa sociale (collegata con la coalizione guidata da Silvio Berlusconi) raccolse un magro 0,7% alla Camera e un ancora più esiguo 0,6% al Senato; da cui non scaturì nemmeno un seggio. Una soluzione su cui si sta ragionando è quella di formare due listoni. Una mega lista che farebbe capo a Rotondi dove raggruppare tutti gli esuli centristi che così alleggerirebbero Forza Italia. Altro listone potrebbe riunire i partiti di destra. Storace però ha già fatto sapere che intende correre da solo. Intanto Fini ieri ha riunito l'ufficio politico per fare un primo punto sulla campagna elettorale. Una riunione operativa che ha stabilito, oltre ad una prima valutazione di slogan e campagna di comunicazione a suon di manifesti in tutta Italia, già alcune date per manifestazioni tematiche in diverse città. Il grand tour in tutto il Paese, sarà sui temi classici della campagna elettorale: sicurezza, fisco, famiglia, lavoro, economia, piccola e media impresa.

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