Se n'è andata con un rosario in mano. Serena. Serenamente. ...
Fu proprio lei a convincere il Cavaliere a scendere in campo, al termine di una drammatica serata ad Arcore nell'autunno del '93 quando Silvio annunciò a familiari e big dell'allora gruppo Fininvest la sua intenzione di candidarsi alla guida del Paese. Berlusconi si trovò tutti contro (ad eccezione di Dell'Utri) ed era convinto a mollare il suo proposito quando mamma Rosa lo raggiunse nella sua stanza e gli disse: «Se credi che è la cosa giusta fallo». E mamma Rosa sarà una costante del Berlusconi politico. Sarà al suo fianco nelle campagne elettorali, al punto che al seggio il Cavaliere si presenterà sempre accompagnato dalla madre. Con tanto di polemiche pure, come accadde due anni fa. Silvio indicò al genitore già novantacinquenne come votare, la sinistra trovò il modo di protestare anche su questo. Del suo carattere forte, da autentica mamma italiana, è stato testimone Francesco Cossiga che, uscendo una volta da una cena nella villa di Berlusconi in Sardegna disse: «Non mi meraviglierebbe se ancora oggi, in qualche circostanza, lei dovesse mollare un paio di schiaffoni» al figlio, all'epoca premier. Ma ad alimentare il personaggio di mamma Rosa è stato soprattutto il frequente ricorso del figlio a esempi che la vedevano come protagonista soprattutto in politica. Nel 2004, di fronte alle polemiche per il rincaro dei prezzi, Berlusconi ricordò che quando accompagnava la mamma al mercato, lei faceva il giro di tutti i banchetti, per comprare la frutta solo dove costava meno. Un sistema che, per l'allora presidente del Consiglio, se applicato da tutti i consumatori avrebbe potuto abbassare l'inflazione. Della celebrità del figlio, mamma Rosa si è sempre mostrata orgogliosa, convinta che i successi fossero pienamente meritati e le critiche ingiuste. Per lei, chi lo detesta lo fa «forse perché è ricco. Ma che cosa si gode della sua ricchezza? Niente, proprio niente», sottolineava poco prima delle elezioni del 2006, aggiungendo che a Palazzo Chigi Silvio aveva perfino rifatto i bagni e abbellito gli interni a proprie spese. «Per lui dico tre rosari al giorno», affermava un anno fa in occasione della festa sul lago di Como per il suo novantaseiesimo compleanno, con decine di invitati. La combinazione di un temperamento forte e dell'affetto per il figlio l'ha portata qualche volta ad alzare un po' i toni. Come nel dicembre 1997, quando in un'intervista a Emilio Fede definì Vittorio Dotti, ex capogruppo di Forza Italia, «traditore per eccellenza», e ricevette un annuncio di querela con richiesta di danni. E nel 2000 salì sulla Nave azzurra, a bordo della quale iniziò la riscossa del Cav. E durante la campagna elettorale del 2001, in milanese definì Francesco Rutelli, avversario di Silvio per Palazzo Chigi «un cretin» che «se met lì cume se fuss un concorso di bellezza». Nonostante l'avanzare dell'età, la signora Berlusconi è rimasta attivamente sulla scena fino all'ultimo; è stata lei, lo scorso 27 giugno, ad accompagnare Silvio al quale era stato concesso un breve incontro con papa Benedetto XVI dopo l'udienza generale. E nel novembre scorso le ha raccontato della campagna elettorale imminenente e per farla riprendere: «Le ho detto: sono sicuro che Prodi cadrà in autunno e che ci saranno le elezioni a primavera. Le ho detto: mamma, se non mi dai una mano tu a fare i comizi, chi me la può dare?». Morale, ha concluso, «mia madre ha già fatto dieci comizi...». Non è bastato, la sua salute si è andata piano piano spegnendo e, fino all'ultimo, le sono stati vicini i figli.