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Ogni giorno uno nuovo, quanti trucchi per evitare il voto

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Tantoche ogni giorno dall'Unione giungono le scuse più varie per impedire il ritorno al giudizio degli elettori. Riforme costituzionali, stabilità economica, salari. Modifica della legge elettorale, ed ascoltare l'appello delle categorie sociali, Ed c'è anche chi chiede di evitare di sciogliere il Parlamento per consentire lo svolgimento del referendum. Sì anche i referendari sono stati tirati per la giacchetta dal centrosinistra pur di impedire il ritorno al voto. Ci ha pensato il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Luciano Violante consigliando ai referendari il ricorso alla Corte Costituzionale qualora si andasse alla urne. Perchè? Perché, questa la risposta dell'ex presidente della Camera, «le elezioni impedirebbero ai cittadini di pronunciarsi» e quindi ci sarebbe un conflitto di poteri dello Stato, tra il Capo dello Stato che decide sullo scioglimento e la Consulta che ha dato il via libera ai referendum. E non da meno è stata Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd a Palazzo Madama, sostenendo che la celebrazione del referendum dopo le elezioni «sarebbe una mina per le nuove Camere» che sarebbero immediatamente delegittimate». Di tutto e di più, quindi, in questa gara a chi la spara più grossa per scongiurare le urne. A dare il via fu proprio il leader del Partito Democratico, Walter Veltroni, che appena sfiduciato Romano Prodi dal Senato disse che era necessario «evitare elezioni anticipate perchè precipiterebbero il paese in una situazione di crisi drammatica». Pochi giorni ed il sindaco trova una nuova questione per rinviare il voto: «Aumentare i salari e al tempo stesso la produttività». Proprio il ministro degli Esteri Massimo D'Alema indicò le priorità: «Completare le riforme elettorali secondo la bozza Bianco e le riforme istituzionali con il rafforzamento del governo e delle istituzioni». Il tutto per andare al voto nel 2009, quel tanto per far riprendere fiato al centrosinistra. Da qui l'ipotesi del «governo di scopo» novità assoluta nella storia della nostra Repubblica tanto che lo stesso Maroni ha giurato di non averla «mai letta nei libri di diritto costituzionale». A lanciarla il leader di Rifondazione Comunista, Franco Giordano. Un governo che «abbia come obiettivo la riforma della legge elettorale», così ha spiegato il leader rifondarolo. Ma nel novero delle trovate anti-voto c'è anche quella dell'appello alle forze sociali del Paese.

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