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Via i «pianisti» Ora i posti sono nominali

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Finora per i senatori eludere la sorveglianza dei segretari d'aula è stato un gioco da ragazzi, visto che la mancanza di seggi assegnati consentiva uno spostamento continuo e, addirittura, la votazione dai banchi del governo. Così, nella mappa caricata su senato.it si può osservare il frutto del lavoro che il presidente Franco Marini aveva assegnato al suo vice Gavino Angius. I nodi da sciogliere erano due: la collocazione dei senatori leghisti e quella dei gruppi di derivazione democristiana i quali non erano disposti a cedere i metri centrali dell'emiciclo, vantando una priorità in questo senso anche rispetto a Forza Italia. Ebbene, lo schema di Angius sembra avere salvato capra e cavoli e «regalato» un po' d'ordine al Senato, dopo il caos della scorsa settimana.

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