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Si riparte dalla bozza Bianco, ma nessuno è d'accordo

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Per ora si parte dalla bozza Bianco che prevede un sistema proporzionale corretto con soglia di sbarramento e senza premio di maggioranza. Un testo che il presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato ha presentato il 15 gennaio e che doveva esser votato in commissione martedì 22 gennaio come possibile testo base. Ma la crisi di governo, aperta dalle dimissioni di Mastella il giorno prima, aveva annullato quell'appuntamento. Prima della crisi, sulla bozza Bianco si era registrato il no secco del Pdci e dei Verdi, una posizione critica ma non pregiudizialmente negativa di Fi, An e Lega e un'apertura di Pd, Udc, Prc, Sd. Ma ora Marini proprio sul quel testo cercherà di trovare l'intesa. Ma il disaccordo è totale. Il riparto dei seggi in sede nazionale e un diverso sistema di elezione del Senato erano chiesti, nella maggioranza, soprattutto dal Prc e dalla Sinistra democratica e nell'opposizione dall'Udc. Ma questa concessione ha scontentato Forza Italia. Invece non è stato accolto il voto disgiunto tra collegi uninominali e quota proporzionale chiesto dai partiti piccoli e medi.

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