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Immigrazione, Sarkò si schiera con Fini

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Elogia le politiche di Fini sull'immigrazione, lo vuole accanto a sè, ad Angela Merkel e a un pezzo importante del Ppe europeo per la «foto opportunity» di fine giornata. Fini, che a Sarkozy e alla Merkel racconta gli sviluppi della crisi italiana, sente suo lo slogan che ha portato Sarkozy a vincere le presidenziali, quel «tout est possible», tutto è possibile, in cui il primo cittadino francese ha creduto con fermezza, fino a portare la «destra plurielle» all'Eliseo. Davvero Fini in queste ore vede possibile un ritorno del centrodestra al governo dell'Italia, dopo la «crisi gravissima e la caduta del governo delle sinistre» che il leader di An racconta ai francesi. E a Parigi il premier Francois Fillon incoraggia Fini, gli augura la vittoria in caso di elezioni: «Se ci sarà il voto facciamo tutti i nostri migliori auguri di successo al nostro amico Fini». Ma è soprattutto Nicolas Sarkozy a elogiarlo pubblicamente, a chiamarlo più volte «mon ami Gianfrancò», a promettere che farà sua la politica sull'immigrazione promossa da Fini, con una bocciatura esplicita al governo Prodi e alle maxi-sanatorie per gli immigrati clandestini. Insomma, Gianfranco e Nicolas flirtano. E intanto le sorti dell'Italia finiscono nelle mani del presidente del Senato: «Le motivazioni addotte dal presidente Napolitano per affidare l'incarico a Marini sono comprensibili - dice Fini - perché sciogliere le Camere è sempre un fatto traumatico. È largamente prevedibile che Marini verificherà l'insussistenza di qualsiasi possibilità di varare una legge elettorale largamente condivisa. Rimetterà il mandato e calerà il sipario». «Questo è l'ultimo atto», aggiunge Fini escludendo la possibilità di un eventuale ulteriore mandato, per esempio a Giuliano Amato.

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