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E il pressing sul Pd risveglia Walter

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Forse hanno inciso anche i continui sondaggi. Come quelli di Mannheimer che «vedono» il Pd raggiungere il 33,5% delle preferenze se va alle urne da solo (28,5% se si presenta nella coalizione di centrosinistra). Forse, leggendo il Corriere, quei cinque punti percentuali in più hanno schiarito le idee al sindaco. E l'hanno fatto uscire, definitivamente, allo scoperto. O forse il pressing che tutto il centrosinistra sta costruendo attorno alla sua segreteria. Il leader del Pd Walter Veltroni lo aveva accennato nei giorni scorsi. Ieri, poche ore dopo l'investitura di Marini, ha confermato tutto: «Sono convinto che gli italiani sono stufi di avere queste coalizioni di 12 partiti che sono d'accordo solo sull'essere uno contro l'altro». Porte chiuse ai piccoli del centrosinistra, quindi: «Vorrei che gli italiani potessero contare su un partito, un programma e uno schieramento molto corto. Uno schieramento che garantisca a chi lo vota di realizzare quello che si è impegnato a fare». Poi il commento sulla decisione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Marini deve farcela nell'interesse del Paese». Veltroni benedice il presidente del Senato. Il leader del Partito democratico ha più volte ribadito la volontà di non andare subito alle urne e di continuare: «Io penso che ce la dobbiamo fare nell'interesse del Paese perché le riforme prima del voto è quanto hanno chiesto i rappresentanti di tutte le forze economiche e sociali». E aggiunge che nell'incontro con Marini, il Partito Democratico ribadirà i due scenari illustrati al capo dello Stato: o voto nel 2009 approvando le riforme costituzionali o voto a giugno affrontando la riforma elettorale, la questione dei salari e del sostegno alla produttività ed il taglio dei costi della politica. In ogni caso, Walter corre da solo.

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