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Caso Sme, il Cav prosciolto a tempo di record

Silvio Berlusconi

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Qualche minuto ancora per attendere l'esito di una camera di consiglio per buona parte prevedibile, ma comunque obbligata. Poi il verdetto di proscioglimento con la formula richiesta dai legali, perchè «il fatto non è più previsto dalla legge come reato». Si conclude così l'ultimo degli stralci processuali ancora non definiti nell'ambito del caso Sme, il fascicolo che, negli anni passati, ha determinato gli scontri più violenti dell'ultimo decennio tra politica e magistratura. Quello di ieri non era che un segmento. Era quello che vedeva Silvio Berlusconi accusato di aver falsificato i bilanci di Fininvest negli anni che vanno dal 1986 al 1989 per creare la provvista necessaria a corrompere i giudici romani impegnati nella vertenza sul controllo del colosso alimentare pubblico dell'Iri, promesso a Carlo De Benedetti. Per l'ex premier l'accusa di corruzione, quella giudicata nel procedimento principale, era già stata cancellata con un verdetto di prescrizione in primo grado, poi con l'assoluzione nel merito in appello. Un giudizio, alla fine, definito anche dalla Cassazione. Ma la strada del procedimento principale, dove si giudicava il reato di corruzione, e quello incentrato sul falso in bilancio si era divisa in seguito alla nuova normativa sui reati societari, falso in bilancio per primo, riformata dal Parlamento nel 2002. La norma era stata ridefinita con parametri nuovi, tali comunque da mettere a serio rischio una serie di procedimenti. Tra questi c'era il processo Sme. Così l'accusa aveva deciso di chiedere il giudizio e l'intervento della Corte di Giustizia Europea affinchè bocciasse il legislatore nazionale e salvasse i casi già in aula. La valutazione dei giudici europei, però, fu di ben altro tenore. Dopo aver esaminato il caso, la Corte decise che non era suo compito sindacare le legislazioni dei singoli paesi membri. Il processo stralcio è rimasto in sospeso a lungo, fino a quando, circa un mese fa, il fascicolo non è stato assegnato ad uno dei collegi della prima sezione penale del Tribunale di Milano che lo ha inserito in agenda per ieri.

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