Berlusconi: la costituente la farà il centrodestra
[...] quando c'è stata un'esplosione di gioia in tutto il Paese alla notizia della caduta del governo Prodi». Berlusconi ha appena concluso l'incontro con il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, un faccia faccia di più di un'ora, e ha in tasca la conferma che il centrista quasta volta non farà giravolte dell'ultima ora. Il che significa compatti nel dire «no a un governo Marini diverso da quello Prodi legittimato dal voto popolare per una nuova legge elettorale». Le fughe in avanti dell'Udc che fino a pochi giorni fa sembrava tentata da aprire a un Esecutivo finalizzato solo alla riforma elettorale, sarebbero rientrate. Che sul piatto della rinnovata fedeltà a Berlusconi ci siano un paio di ministeri a cominciare dagli Esteri a cui ambirebbe Casini, sono voci di corridoio. Fatto sta che al termine dell'incontro, i due leader hanno diramato una nota congiunta nella quale «si impegnano a promuovere le riforme costituzionali con la convinzione che queste non possano essere realizzate nel solo perimetro di una parte politica». Poi sottolineano che la prossima dovrà essere una «legislatura costituente con all'ordine del giorno di migliorare la legge elettorale, ma anche il federalismo, riequilibrare i rapporti tra governo e Parlamento, tra potere giudiziario e legislativo». Berlusconi spiega che «non ci sono margini per dialogare sulla legge elettorale e non ci sono i numeri per portarla in porto» e dice aggiunge: «Non voglio credere a notizie di colloqui già intercorsi con singoli senatori a cui verrebbero offerte presidenze e istituzioni o ruoli da ministro per convincerli a cambiare opinione circa il loro voto. Sarebbe assurdo andare a caccia di due o tre senatori». Il Cavaliere ha poi ribadito che la legge elettorale vigente «è una buona legge» il centrodestra «avrebbe un'ampia maggioranza nei due rami del Parlamento tale da garantire la governabilità». E ha riferito le richieste che gli vengono dagli elettori ovvero «un governo efficiente, nel pieno dei poteri e legittimato da una vasta maggioranza che possa operare immediatamente per risolvere i problemi urgenti del Paese». Quanto alle riforme il no a Marini non è una chiusura sull'argomento. Si faranno nella prossima legislatura quando ci saranno numeri e condizioni politiche. Berlusconi ha smentito le voci di aver sentito Mastella mentre nel pomeriggio ha invece ricevuto la visita a Palazzo Grazioli dell'ex presidente Francesco Cossiga.