Lettere con proiettili spedite
Ma le minacce accluse non erano rivolte a loro. E, per gli investigatori, si tratta di frasi farneticanti «opera di elementi isolati» e non certo della malavita organizzata. Due buste contenenti cartucce calibro 7,65, indirizzate ai direttori del «Corriere della Sera» e del «Sole 24 ore», Paolo Mieli e Ferruccio De Bortoli, sono state intercettate l'altra notte al centro di smistamento delle Poste di Peschiera Borromeo, alle porte di Milano. Una è stata inviata al direttore di «Repubblica» Ezio Mauro. Un'altra contenente un proiettile calibro 9, insieme ad una lettera contenente minacce, è stata inviata invece al direttore responsabile del «Quotidiano della Calabria», Emanuele Giacoia. Una quarta busta con due proiettili è stata spedita, infine, al direttore del quotidiano «Calabria Ora», Paolo Pollichieni. Nella missiva, così come nelle altre lettere si fa riferimento alla situazione della criminalità in provincia di Crotone. Per gli inquirenti si tratta comunque dell'opera di «elementi isolati» che non ha «valenza eversiva». I proiettili contenuti nelle buste, sono di per sè una minaccia - rilevano gli investigatori - e per questo indagini sono in corso da parte delle varie Digos, ma il contenuto delle lettere appare «una farneticante manifestazione di dissenso, insoddisfazione e rabbia». Nella missiva un sedicente gruppo di «commercianti, imprenditori e artigiani della provincia di Crotone» informa di una sorta di «patto» criminale siglato con la malavita locale al fine di ottenere da un'azienda del Crotonese che è fallita i crediti vantati in qualità di fornitori. Gli imprenditori anonimi fanno i nomi degli «obiettivi» da colpire e aggiungono che i malavitosi che dovessero «intervenire fisicamente contro i nominati con attentati di arma da fuoco, avranno una lauta ricompensa di svariate centinaia di migliaia di euro». «Qui in Calabria - è detto ancora nelle lettere - si dice e si legge che la mafia blocca lo sviluppo», ma «noi siamo contrari perchè a chi paghiamo la tangente ci fa da tutore». Solidarietà ai direttori dei quattro quotidiani che hanno ricevuto le minacciose buste è stata espressa da personalità politiche di vario livello e di ambedue i poli.