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Guzzetta insiste: «Referendum il 20 aprile, alle urne a giugno»

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E segnala che il referendum potrebbe svolgersi sia in caso di governo ponte, sia in caso di ritorno immediato alle urne. In una conferenza stampa tenuta a Montecitorio, i referendari spiegano che «non esistono ragioni tecniche per impedire agli italiani di votare per il referendum prima delle elezioni». Non solo: il costituzionalista Giovanni Guzzetta, presidente del comitato promotore, segnala che modificando la legge sul referendum si potrebbe persino svolgere la consultazione popolare prima del 20 aprile. Dunque non vi sono «ragioni politiche, se non la paura, per evitare il referendum». Argomenti che i referendari sono pronti a esporre alla personalità eventualmente incaricata da Giorgio Napolitano di formare il governo. Rinviare il referendum significa «vanificare la volontà dei cittadini», avverte Mario Segni, coordinatore del comitato promotore. Presenti alla conferenza stampa anche Natale D'Amico, tesoriere del comitato promotore, e Marco Boato.

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