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Prodi è già finito ai giardinetti

Romano prodi

Il presidente del Consiglio dimissionario fa il nonno e non parla di politica

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Ora la sua stagione è finita, sepolta dalla sfiducia in Senato e dallo spettacolo vergognoso di insulti, sputi e turpiloquio che hanno offerto al Paese i rappresentanti del popolo giovedì pomeriggio. Il suo tempo è durato meno della metà del previsto e il suo governo ha fatto molto meno di quanto promesso, anche a prescindere dal suicidio prematuro della maggioranza. Ma lui almeno una promessa l'ha mantenuta. Aveva detto che si sarebbe tornato ad occupare delle sue cose, della sua famiglia, dei suoi hobbies. E ieri, prima domenica di sfratto, l'ex inquilino di Palazzo Chigi si è goduto una giornata da cittadino normale. O quasi. Come sempre, quando si trova nella sua amata Bologna, Prodi si è concesso un'oretta di jogging assieme al solito gruppetto di amici. Ma non è ancora un cittadino qualsiasi e sotto la sua abitazione, anche questa domenica, il numero di giornalisti, cameramen e fotografi superava quello dei sostenitori amareggiati e delusi forse, ma affettuosi, dei simpatizzanti fedeli, che non hanno smesso di credere in lui malgrado la performance non certo esaltante dell'esecutivo che ha guidato per venti mesi. È rientrato a casa sudato, ma non era il sudore freddo del Consiglio dei ministri, quando rifondaroli o ceppalonici minacciavano la vita del governo. Ha fatto la doccia e, verso le 11, con la moglie Flavia, nonno Romano è andato nella chiesa di San Giovanni del Monte e ha preso in consegna i nipotini Chiara e Davide, il maschietto in braccio perché è ancora molto piccolo. Qualche applauso, molti flashes. Alla fine della messa, per strada, qualcuno gli ha chiesto un autografo, altri gli hanno portato la loro solidarietà. Altri ancora lo hanno fotografato col telefonino, come un gruppo di ragazze scout. In fondo è sempre l'ex premier, una persona «famosa», quindi un buon carniere per youtube. Sulla strada del ritorno, una signora gli ha gridato: «Mastella in galera!». I cronisti (è il nostro lavoro) hanno tentato domande sull'attualità politica. Il Professore si è schermito: «Adesso lasciatemi andare a casa», ha risposto. «D'altra parte - deve aver pensato - non è proprio quello che volevate?».

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