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Fini e Lega, subito al voto. Udc, riforme o voto con le preferenze.

Giorgio Napolitano

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Dopo la pausa domenicale, oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ripreso le consultazioni dei partiti sulla crisi di governo, che concluderà martedì. In scena i gruppi maggiormente rappresentati nei due rami del Parlamento e gli ex capi dello Stato, ora senatori a vita. Il Presidente della Repubblica incontrerà oggi Lega Nord, Unione democratici cristiani e di Centro (Udc), Rifondazione comunista-Sinistra europea e Alleanza Nazionale mentre domani sarà il turno di forza italia, Partito democratico-Ulivo e gli ex presidenti della Repubblica Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi ''Un Paese in ginocchio ha bisogno di un governo di pacificazione tra la gente piu' responsabile di centrodestra e di centrosinistra. Se non e' possibile, elezioni subito. Siamo indisponibili a pasticci e trasformismi''. Lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini al termine del colloquio al Quirinale con il capo dello Stato. Casini ha aggiunto che "se ci fossero le elezioni in aprile, con il vigente governo, nell'attuale legge elettorale bisognerebbe introdurre le preferenze, per consentire di scegliere ai cittadini e non ai partiti". Terza giornata di consultazioni e la crisi, ancora, appare quantomai al buio. Al Quirinale i partiti consultati stanno esprimendo posizioni gia' note e i due blocchi contrapposti di chi vuole elezioni subito e di chi propende per un governo di scopo per ora si equivalgono, non facendo intravedere soluzioni preconfezionate. Ora si attende la fine delle consultazioni di domani e poi il Capo dello Stato annuncera' le sue decisioni. Sulla stampa l'ipotesi data per piu' probabile e' l'affidamento a una figura istituzionale come Franco Marini di un incarico esplorativo. Intanto i partiti si preparano alle diverse soluzioni in campo. Il Pd, con Anna Finocchiaro, esorcizza la paura del voto e assicura: "Andremo con le nostre liste, il nostro candidato premier. Io credo che alle elezioni possiamo farcela". Ma proprio sulla formazione e sul candidato premier del Pd nascono i primi dubbi esplicitati da Rosy Bindi: "Andare al voto da soli e' un lusso che la situazione del Paese non ci consente. Veltroni come candidato premier non e' scontato". Silvio Berlusconi prosegue il suo pressing per le elezioni anticipate, ma il suo portavoce Paolo Bonaiuti assicura che le parole di ieri del leader di Fi non prefiguravano "una sollevazione. La gente vuole elezioni per tirare fuori il Paese dalla crisi. I cittadini vogliono un cambiamento". E a Montecitorio Gianfranco Fini ha avuto un colloquio di mezz'ora con Umberto Bossi, che poi ha ribadito: "Il governo istituzionale e' legittimo ma e' una perdita di tempo". E ha sottolineato che se la Lega andasse in piazza sarebbe "una rivoluzione" e alle elezioni di certo la Cdl farebbe il 'pieno'. Tutti, insomma, guardano alle elezioni come all'ipotesi piu' prossima. E anche Lamberto Dini, che pure vuole un governo per le riforme, gia' parla di alleanze e non scopre le sue carte, anche se afferma: "La legge elettorale costringe ad allearsi, quindi faremo un'alleanza. Quale? In questo momento non lo dico: ma la maggior parte degli osservatori lo immagina. Centrodestra? Vedremo". "Elezioni politiche immediate, senza sostegno ad alcun tipo di governo istituzionale". E' quanto ha chiesto la Lega al presidente Napolitano, secondo quanto riferisce il capogruppo alla Camera Roberto Maroni. "Il sistema è bloccato: più si ritarda nel tornare alle urne e più danni deve sopportare il Paese", ha considerato Maroni. "Il presidente della Repubblica - ha detto Maroni - sciolga subito le Camere senza ritardo per consentire la formazione di un Governo che affronti le questioni più urgenti: questioni che non possono essere gestite da un governo senza maggioranza. Dalla vicenda Alitalia all'emergenza rifiuti, dalla garanzia di adeguati salari alle famiglie alle nomine nelle grandi aziende". Maroni ha parlato ai giornalisti, nella Loggia alla Vetrata, con accanto Roberto Calderoli, Roberto Castelli e Umberto Bossi. Quest'ultimo, sorridente, più di una volta ha suggerito a Maroni alcune sottolineature sulla indisponibilità "senza alternative" a sostenere la costituzione di governi-ponte di qualsiasi natura. Nel '95, hanno osservato i cronisti, la Lega sostenne la nascita del governo Dini per affrontare problemi analoghi a quelli attuali. Perche' ora non è possibile? "Adesso la situazione è molto diversa. A nostro giudizio votando con questa legge elettorale nascerà una maggioranza parlamentare solida e sicura. Il Parlamento non è riuscito a cambiare la legge elettorale in 18 mesi. Non ci può riuscire in pochi mesi. La Bozza Bianco non riuscirebbe ad avere la maggioranza neppure in commissione. Dunque andiamo a votare senza perdere tempo e poi affrontiamo tutte le questioni, anche quelle economiche, quella delle nomine e dell'Alitalia. Per affrontare i problemi ci vuole un governo che poggi su una maggioranza parlamentare solida e stabile". Bossi ha annunciato una conferenza stampa per le 11 nella sala del gruppo della Lega alla Camera. «Abbiamo espresso contrarietà alle intimidazioni inquietanti nei confronti del presidente della Repubblica. Si tratta di tentativi di condizionare le decisioni del capo dello Stato». Lo ha detto il segretario del Prc Franco Giordano dopo il colloquio al Quirinale riferendosi alle chiamate alla piazza fatte dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e da quello della Lega, Umberto Bossi.

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