Non le vuole. Le teme. Ma intanto parla come se le elezioni ...
Discorsi diventati più frequenti ed enfatici all'indomani della caduta di Prodi, che ha aperto la strada a un governo tecnico o, appunto, a una consultazione in tempi stretti. E all'assemblea romana dei liberal del partito, il sindaco di Roma è tornato sul tema, sollevato a Orvieto, di come il Pd si presenterà alle elezioni. Ne accenna quando dice di «guardare con interesse alla cosiddetta Cosa Rossa», sottolineando l'importanza di semplificare il quadro politico. Secondo Veltroni, «la collaborazione a livello locale può continuare, ma a livello nazionale ci vogliono programmi chiari, con punti precisi e alleanze che in questi programmi si riconoscono. Non possiamo tornare ad alleanze eterogenee, ci vogliono maggioranze coese per governare questo Paese». Veltroni, in un'altra parte del suo intervento, parla di «forme di neoestremismo che hanno pesato nella storia del governo e del Paese» riferendosi alla sinistra massimalista. E sottolinea la necessità di «impegnare le potenzialità positive» di «un grande paese con grandi imprenditori che sono grandi lavoratori». Poi ricorda: «Quando di recente ho detto questo, ho detto una cosa ovvia e sono stato attaccato in modo incomprensibile anche guardando la storia della sinistra italiana». Un atteggiamento «amichevole», quello verso il mondo imprenditoriale, che Walter ha ribadito alla luce delle dichiarazioni del presidente di Confindustria sulla necessità di superare la frammentazione politica e il veto dei micropartiti: «Montezemolo ha detto quello che sto dicendo io da tempo. Le posizioni coincidono e sono quelle delle forze sane del Paese reale». Quindi, non senza aver ribadito la consueta premessa sulla riforna del sistema di voto, spiega che quando si andrà alle elezioni, «spero dopo aver approvato una nuova legge elettorale», il partito democratico si presenterà con un proprio programma. «Basta con le maggioranze non omogenee. Quando si arriverà alle elezioni, vorrei che gli italiani possano scegliere un programma formulato in libertà da ciascuna forza politica e non mediato da innumerevoli esigenze per tenere insieme tutti», sottolinea. Nel suo discorso pre-elettorale, il segretario del Partito democratico mette in guardia chi vuole andare alle elezioni anticipate certo di avere la vittoria in tasca. «I risultati elettorali non sono mai certi», osserva e, rivolto in particolare a Forza Italia, aggiunge: «Non ha respiro sufficientemente lungo chi pensa che se non va subito alle elezioni, non vince più. Vuol dire che non ha fiducia nella coesione del proprio schieramento». Sempre facendo riferimento al centrodestra, ma questa volta ad Alleanza Nazionale, Veltroni è stato molto critico: «Berlusconi ha la sua posizione e va bene, ma An proprio non la capisco: prima ha votato per il "calderolum", poi ha raccolto le firme contro quella legge, ora vuole andare a votare con la legge che vorrebbe cancellare. Se qualcuno mi spiega cosa c'è di razionale in tutto questo, sono contento». Infine, un ringraziamento a «Prodi e al suo governo per le prove straordinarie dell'esecutivo che ha lavorato in condizioni politiche difficilissime riuscendo a fare il risanamento dei conti pubblici».