È già campagna elettorale, dice da Napoli ...
Tiene la nave, Berlusconi, di ritorno dalla sua personale guerra di Troia: due anni all'opposizione del governo Prodi. E non serve neppure che tappi le orecchie con la cera ai suoi compagni di viaggio: Gianfranco Fini e Umberto Bossi sono convinti più di lui che adesso si deve andare al voto, e con il Cavaliere leader. Tanto che Berlusconi sente odore di urne. «Sì, secondo me è proprio cominciata la campagna elettorale». «Io - aggiunge - sono molto ottimista» anche perché «non credo che nella realizzazione del programma che sarà di pochi punti e molto precisi ci saranno i veti del passato, visto che l'esperienza del dopo ha fatto capire a tanti molte cose». «Mi rendo conto di aver aperto la campagna elettorale del Popolo della libertà», si lascia scappare Berlusconi. Parlando all'incontro con «Italiani nel mondo», il movimento del senatore Sergio De Gregorio, il leader di Forza Italia ha già dato di fatto per scontato che si andrà alle urne e ha annunciato i capisaldi del suo programma da presentare agli elettori. A partire da una legge sulle intercettazioni: «Presenterò - ha annunciato - un disegno di legge ad hoc nel quale si stabilisce che vengono ordinate solo per le indagini di terrorismo, mafia e camorra». Al di fuori di queste precise fattispecie, Berlusconi ha annunciato che saranno previste pesanti sanzioni: «Cinque anni di prigione, altrettanti per chi le esegue e due milioni di multa per chi le utilizza». Secondo punto su cui il Cavaliere ha promesso un grande impegno è il problema dei rifiuti a Napoli. «È scandaloso - ha attaccato - che chi ha la responsabilità si mantenga pervicacemente al suo posto». Il presidente di Forza Italia ha in mente una vera e propria offensiva rispetto a quanto fatto finora dall'esecutivo di centrosinistra. Il Cav ha pronti «10-12 decreti legge da presentare agli elettori indicando, contestualmente, la data in cui entreranno in vigore». Tra questi, è prevista «l'abolizione dell'Ici sulla prima casa, la difesa dei cittadini, che lo Stato ha mancato completamente». Berlusconi ha anche ribadito il suo impegno per le opere pubbliche, a partire dalla realizzazione del ponte sullo Stretto e «provvedimenti per i giovani». Non ha poi risparmiato stoccate sul governo di centrosinistra. «Ci siamo tolti - ha commentato il Cavaliere - un peso di un paese costretto e in balia dei comunisti e di chi ancora professa l'ortodossia marxista». Berlusconi ha definito il periodo dell'esecutivo Prodi «venti mesi di depressione generale». Il leader degli azzurri, e a questo punto di nuovo di tutto il centrodestra, ha parlato anche della nuova formazione politica, il Popolo della libertà, che forse vedrà la luce dopo le elezioni. «Probabilmente - ha specificato - ciascuna forza alle elezioni correrà col proprio simbolo: saremo alleati con un programma comune». «Saremo - ha concluso Berlusconi - imprenditori dell'Italia». Infine «esclude» che in caso di elezioni si torni ad una situazione di equilibrio fra i due schieramenti, dicendosi convinto che il centrodestra avrà una «ampia maggioranza», ma se così non fosse il centrodestra «non farà come la sinistra che ha chiuso la porta in faccia all'offerta di collaborazione ma chiederà piuttosto di dividere le responsabilità».