Walter sempre più nell'angolo costretto a sostenere il Prof
Se dovesse presentarsi con una versione riveduta e leggermente corretta della coalizione unionista, infatti, non supererebbe lo scoglio dello scarso gradimento ormai radicato fra gli italiani. Se dovesse correre da solo, sarebbe adirittura peggio. E non ce la potrebbe mai fare contro il pur apparentemente lacerato centrodestra. Per questo Walter Veltroni difende a spada tratta il premier. E le sue dichiarazioni sono indicative dell'intensità di questo sostegno, che lui stesso definisce «senza condizioni». «Il Pd sostiene con forza il Governo. Le elezioni sono la scelta peggiore per il Paese», ha affermato il sindaco di Roma nel suo intervento all'assemblea dei parlamentari del Pd riuniti a Palazzo Marini. Una presa di posizione che è piaciuta, ovviamente, a Prodi. «Moltissimo», ha risposto il presidente del Consiglio lasciando l'assemblea democratica a chi gli chiedeva se aveva gradito le parole dell'amico Walter. E, al termine dell'incontro, il segretario del Pd ha ribadito e approfondito il suo pensiero: «La cosa peggiore è precipitare verso la crisi e le elezioni anticipate - ha detto - Siamo assolutamente compatti per ottenere la fiducia e consentire a Prodi di andare avanti, ma anche di dare all'Italia riforme costituzionali». In caso di mancata fiducia, Veltroni non prefigura per il momento alcuno scenario: «Non prendiamo in considerazione subordinate perchè indebolirebbero la principale, cioè che Prodi vada avanti», ha spiegato. Anche riguardo la gestione prodiana della crisi, Veltroni ha usato espressioni estremamente positive: «Abbiamo deciso - ha ricordato - quello che ieri si era deliberato insieme nel vertice dell'Unione, ovvero la scelta giusta di Prodi di parlamentarizzare la crisi, di portarla fuori dai circuiti mediatici e di rendere chiara agli italiani la situazione». Il leader dei democratici, poi, si è detto preoccupato e ha elencato le emergenze che è necessario affrontare e che richiedono un governo stabile. «Io ho, come la maggior parte degli italiani, una percezione preoccupata della situazione del Paese - ha detto - Il Governo deve andare avanti per affrontare nodi internazionali, come la crisi finanziaria, e per costruire la possibilità per l'Italia di uscire da una crisi istituzionale, perché sono convinto che, se si va alle elezioni con questa legge elettorale, il Paese resta ingovernabile». Per ciò che riguarda i rapporti del Pd con l'attuale governo, Veltroni ha ribadito che non ci sono e non ci sono mai state tensioni: «Vorrei mettervi in guardia da quelli che, nel fumetto di Asterix, chiamavano i seminatori di zizzania. La nostra è una squadra che lavora in sintonia da mesi - ha precisato - Siamo assolutamente tutti d'accordo e in questi mesi abbiamo condiviso ogni passaggio insieme». E ai giornalisti che gli domandavano se il suo partito abbia indebolito Prodi, il primo cittadino della Capitale ha replicato: «Ho citato 92 dichiarazioni, solo per fare degli esempi, di esponenti politici che in questi anni hanno detto: "O così o il Governo cade" e nessuna di queste dichiarazioni c'era logicamente un esponente del Pd». Veltroni, infine, si è soffermato sulla questione delle riforme e sul dialogo con il Cavaliere. «Al momento valuto la posizione di Berlusconi sulle riforme ancora interlocutoria: voglio vedere se avrà il coraggio di presentarsi con una coalizione ancora più allargata rispetto al passato».