È mercato delle vacche: in bilico due centristi, un ministero per Dini
Ci sono dinamiche nel centrodestra che voi nemmeno potete immaginare». A Natale D'Amico, ambasciatore di Lamberto Dini, fa un discorsetto ancora più chiaro: «Ci siamo». All'esponente dei Liberaldemocratici, che al Senato conta tre voti ma ancora incerti, spiega: «Se mi darete la fiducia per me è fatta. Andremo avanti. Per poco ma andremo avanti». Un bluff? Possibile, in queste ore tutti bluffano e tutti dicono la verità. Ma certo solo un pazzo può spingersi oltre. E Prodi l'ha fatto. Con un discorsetto molto chiaro nel quale ai diniani ha fatto capire che Mastella ormai non c'è più e dunque ci sono un po' di postazioni libere. Per esempio il ministero della Giustizia. Sebbene a Palazzo Chigi sembrano disponibili anche a prendere in considerazioni controproposte. Altri dicasteri, come quello dell'Agricoltura, ora nelle mani del tecnico prodiano De Castro. E sul piatto sono disponibili a mettere anche sei sottosegretari. C'è materia insomma per la Procura di Napoli, che proprio sulla compravendita di senatori sta facendo una inchiesta. Non è finita, perché il Prof pensa già a dopo. Ragiona già in termini di fiducia acquisita al Senato, pensa a coinvolgere in maniera più stabile i socialisti di Enrico Boselli, che pure contano su tre senatori. «Sono ottimista», ripete Prodi. Ha chiesto il secondo passaggio al Senato e con intenzione di prendere la parola anche a Palazzo Madama con il risultato di fargli guadagnare tempo sul voto finale. Il suo ottimismo potrebbe sorreggersi su contatti con un paio di senatori centristi d'opposizione che potrebbero non presentarsi al voto. Indiscrezioni che seminano il panico anche nel centrodestra esattamente come la sicurezza di far cadere il Prof mostrata da Berlusconi a novembre ha rinforzato il governo. Il leghista Roberto Calderoli lancia l'allarme: «Il governo potrebbe superare la prova del Senato grazie ai saldi di fine stagione, ma a riguardo mi auguro che tutti i segretari dei partiti dell'opposizione vigilino attentamente sui loro senatori». E subito dopo incassa le rassicurazioni di D'Onofrio (Udc) ma anche di Berlusconi e Fini in persona. Gianfranco Rotondi, segretario della Dca, avverte: «Prodi ci sta provando, ha una carta in mano e non so se vincente o meno. Ma anche Berlusconi non sta fermo in queste ore. È tornato a Roma di corsa e mi risulta che ha un'agenda fitta fitta di incontri. Sarà una notte lunga».