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La pace di Benedetto XVI

Il Papa

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Il Papa, dopo venti minuti di discorsi e saluti alla finestra su piazza San Pietro, dove quasi duecentomila persone si sono radunate per esprimergli solidarietà per lo «schiaffo» della Sapienza, parla a braccio e dice quello che probabilmente gli sta più a cuore: i tanti in piazza, sembra chiedere, siano «per» qualcosa e non «contro» qualcuno. È la conclusione, salutata da tre minuti di applausi, del Papa day, che ha visto protagonisti Benedetto XVI, che spiega il suo rammarico per non aver potuto partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico dell'ateneo - «ho soprasseduto mio malgrado» - e la piazza, i fedeli chiamati a raccolta dal vicario per Roma Camillo Ruini, non «per spirito di crociata, ma per dimostrare affetto» al Pontefice, chiarisce il quotidiano «Avvenire». La piazza è più affollata del solito anche perché ieri si è celebrata la Giornata della scuola cattolica. Quando Benedetto XVI si affaccia è accolto con grande calore, per cui, dopo aver aspettato un po' e sorriso, esorta: «Grazie, e adesso preghiamo l'Angelus». Legge quindi il suo discorso sull'ecumenismo, visto che si celebra in questi giorni la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, ma l'attenzione del popolo cattolico è altrove. Recita la preghiera mariana e passa all'argomento del giorno, rivolto a «giovani universitari, che sono tanti - dice rimarcando il «tanti» - e professori» venuti in piazza «per esprimermi solidarietà». «Vi ringrazio di cuore, cari amici, e ringrazio il cardinale vicario Camillo Ruini, che si è fatto promotore di questo momento di incontro». Papa Ratzinger ripercorre poi la vicenda: il «cortese invito» a visitare la Sapienza, ateneo che conosce bene, stima e ai cui studenti è affezionato; il «clima che si è creato» e che «purtroppo ha reso inopportuna — dice — la mia presenza alla cerimonia». «Ho soprasseduto mio malgrado», sottolinea, ricordando che ha comunque mandato il testo del discorso che avrebbe pronunciato e spiegando che «all'ambiente universitario, che per lunghi anni è stato il mio mondo, mi legano l'amore per la ricerca della verità, per il confronto, per il dialogo franco e rispettoso delle reciproche posizioni». «Come professore, per così dire emerito che ha incontrato tanti studenti nella sua vita — aggiunge — vi incoraggio tutti, cari universitari, ad essere sempre rispettosi delle opinioni altrui e a ricercare, con spirito libero e responsabile, la verità e il bene». Per non dar adito a letture politiche delle sue parole, inoltre, quando ricorda la giornata della scuola cattolica, cita le «difficoltà» di questa, ma non accenna a temi «scivolosi». Piuttosto parla di parità e del finanziamento. La piazza è piena di politici e di sigle cattoliche, ma nei contenuti e nei toni Papa Ratzinger ha cercato di unire e non di contrapporre.

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