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Il settore del trasporto verso la paralisi

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Il 26 e 27 gennaio ci sarà infatti lo sciopero nazionale di 24 ore del personale delle Ferrovie e lunedì 28 lo stop del trasporto aereo e di quello locale. Una revoca o una sospensione di quest'ultima protesta (prospettata, però, solo dalla Uiltrasporti) potrebbe arrivare martedì prossimo, nell'incontro in programma fra sindacati e ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Lo stesso che domani presenterà un testo sulla base del quale si potrebbe firmare un protocollo d'intesa per proseguire nel confronto sui problemi del settore. Intanto, la Commissione di garanzia sugli scioperi ha comunicato ai sindacati che sono da risolvere alcuni problemi (in particolare la cosiddetta «rarefazione oggettiva» e cioà il rischio che sia impossibile muoversi sul territorio nazionale) connessi allo stop contemporaneo, il 28 gennaio, del trasporto aereo e di quello pubblico locale. Il presidente della Commissione, Antonio Martone, ha auspicato una riduzione dello sciopero del trasporto aereo - da 24 a 4 ore come avvenuto nel precedente stop dei trasporti del 30 novembre scorso - vista la contiguità con lo sciopero delle Ferrovie. La protesta del comparto ferroviario è stata proclamata dalle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Fast, Ugl, Orsa e si svilupperà dalle 21 di sabato 26 gennaio alle 21 di domenica 27 per gli addetti alla circolazione treni. Per il personale degli uffici e degli impianti fissi, l'astensione dal lavoro sarà per l'intera giornata del 28 gennaio. Alla base della protesta, tra l'altro, la prospettiva di separazione fra le tratte ferroviarie redditizie e il resto del servizio. I sindacati chiedono, inoltre, risposte certe sulla sicurezza. In arrivo anche lo stop generale di 24 ore del settore trasporti che è stato indetto per lunedì 28 gennaio da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl per i problemi ancora irrisolti di Ferrovie, Tirrenia, Alitalia e trasporto pubblico locale

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