«Con alleanze coatte non si governa, non si fanno le ...
Il vicepremier parla dal palco di un convegno: «il Pd deve avere una vocazione maggioritaria. I voti non li prenderà in base al premio di maggioranza o ad una legge elettorale, ma in base alla capacità di parlare fuori dagli schemi degli ultimi anni e al cento per cento dell'elettorato». «Il Pd -avverte il ministro dei Beni culturali- si candida alla guida del centrosinistra, ma anche per cercare consenso in mezzo al cento per cento dell'elettorato. E chi deciderà di andare con questo partito, lo farà in base al programma. Si va con il Pd, ci si allea in funzione del programma che si condivide, anzichè essere costretti a realizzare un non programma solo per garantire la sopravvivenza di un'alleanza. Decliniamo dentro il Pd i temi sui quali si forma questa ambizione maggioritaria». Rutelli condivide l'appello di Veltroni ma avverte: «Non c'è solo un discorso astratto. Volere andare da soli sarebbe astratto, se non fosse declinato con una visione ricca di contenuti». «Il Pd, e questa è la nostra sfida -avverte il ministro dei Beni culturali- deve dire agli italiani come immagina l'Italia del domani. È un compito affascinante. Avere un'ambizione maggioritaria, significa dire che dobbiamo lavorare per conquistare i consensi oltre il 30-31% ottenuto dall'Ulivo e oltre quel 35% che potrebbe prendere il Pd. Dobbiamo andare a raccogliere il consenso in mezzo al popolo. E ora occorre misurarci proprio sull'economia, a cominciare dalla questione dei salari».